La gestione dell’emergenza rifiuti ha manifestato, qualora ce ne fosse stato bisogno, tutta la debolezza e l’inadeguatezza politica di questo sindaco e della sua giunta. Già, perché un anno è un tempo considerevole per capire a chi è stata affidata la sorte della nascente nuova città.
Tutto quanto diceva e scriveva questo sindaco sull’operato dei suoi vecchi e nuovi avversari politici sembra, oggi, esserselo lui stesso cucito su misura. D’altronde, amministrare una realtà così complessa come la nostra non è un gioco da ragazzi.
Una più saggia attenzione a non farsi attrarre dalle “seduzioni”, che sotto mentite spoglie ingannano il popolo elettore, distratto da appelli continui alle pulsioni populiste, funzionali soltanto ad un sistema di potere senza contenuto, fine a se stesso, avrebbe evitato l’attuale confusione e smarrimento in cui versa l’intera comunità.
Ma in fondo la politica non è altro che un certo modo di agitare il popolo prima dell’uso e passata la sbornia dei proclami la gente se ne sta amaramente rendendo conto.
Nuovi onerosi quanto inutili conferimenti di incarichi dirigenziali e per giunta forestieri, mortificazione del personale e delle competenze che è causa di inefficienza amministrativa, scarsa attenzione verso gli operatori economici locali, concessioni di proroghe per appalti già scaduti, associano il tentativo di governo di questo “nuovo” sindaco al peggior governo esercitato dai suoi predecessori.
Se tutto ciò fosse stato frutto di coloro i quali nella campagna elettorale stavano secondo il sindaco “vendendo asini volanti”, sarebbe passato come nella normalità, per una classe dirigente potenzialmente corruttibile, così come non avremmo gridato allo scandalo se, per esempio, importanti operatori economici avessero assunto parenti o fratelli disoccupati del fido amico.
La pandemia in atto determinata dal covid-19 non può essere un alibi per prorogare un servizio strategico essenziale, come quello del servizio di Igiene Urbana, come non lo è il non aver per tempo predisposto una nuova procedura, a meno che l’ufficio gare non sia stato improvvisamente svuotato del personale competente.
Il corona virus sembra aver colpito anche la questione morale facendo cadere nell’oblio la “questione livellari”, la cui risoluzione potrebbe procurare nuova linfa alle casse comunali.
Solo da un esecutivo Brancaleone, politicamente disarmato, poteva scaturire la colorita proposta di un nuovo gioco digitale, il gioco dello “scatta il selfie e vinci”, rispetto al quale avrei personalmente preferito il più tradizionale e sostanzioso gioco del ”palo della cuccagna” con in cima appesi caciocavallo, pane e salumi.
Questo sindaco, totalmente confuso e smarrito, dopo un anno di inconcludente amministrazione durante il quale ha fallito in tutto, se volesse davvero bene alla città ed ai suoi concittadini, non esiterebbe un attimo a dimettersi per porre fine alla sua incapacità politica ed evitare una inarrestabile caduta alla città che sembra aver ormai perso il suo futuro.
Massimo Decimo Meridio