Le scoperte scientifiche potranno (si spera al più presto) individuare un vaccino per sconfiggere il coronavirus, la buona sanità continuerà a curare e ad assistere le persone purtroppo già risultate infette, i cittadini ad apportare un determinante contributo alla prevenzione del contagio osservando scrupolosamente le norme di distanziamento sociale. Ma non c’è medicina o regola che tenga di fronte all’ottusa ignoranza, all’inciviltà, agli indegni comportamenti.
Quanto accaduto, infatti, nel centro storico di Corigliano nel pomeriggio di ieri, è a dir poco grave e inqualificabile. Mentre alcune volontarie della Croce Rossa Italiana distribuivano beni di prima necessità a famiglie bisognose residenti negli alloggi d’edilizia popolare del borgo antico, qualcuno pensava di gettare della vernice di colore viola sul mezzo della medesima Organizzazione umanitaria. Una volta scoperto il fatto, sono state le stesse operatrici della Croce Rossa a denunciare immediatamente il tutto ai Carabinieri della Stazione di Corigliano Centro.
I militari, prontamente attivatisi, sono subito riusciti a risalire all’autore del gesto, anzi all’autrice, poiché si tratta di una signora di 45 anni residente nella medesima zona; la stessa ha tentato di giustificare la sua azione come fatto accidentale, ma invano, dacché è emerso, dalle indagini condotte dai Carabinieri che ne hanno ricostruito l’esatta dinamica, la deliberata volontà di gettare la vernice sul mezzo. La signora è stata dunque denunciata alla Procura della Repubblica di Castrovillari per il reato di danneggiamento.
Tre modeste considerazioni finali. Anzitutto, il ringraziamento della parte sana e civile della comunità coriglianese nei confronti della Croce Rossa (nonché della Protezione civile, della Caritas, ecc.) per la preziosa opera svolta quotidianamente, soprattutto in questo difficilissimo perioodo. Poi, il rinnovo della gratitudine alle Forze dell’Ordine per la premurosa presenza sul territorio, e nel caso specifico ai Carabinieri della locale Compagnia, guidata dal Capitano Cesare Calascibetta, per aver individuato l’autrice di siffatto gesto. Infine, lo sdegno per tale squallido episodio, sul quale lo scrivente s’astiene da ulteriori commenti per evitare di sconfinare dal dovere di cronaca ad altro.
Fabio Pistoia