In una società dove i servizi territoriali per la salute mentale si riscontrano criticità. La presa in carico delle persone con condizioni di sofferenza mentale è affidata sopratutto alla famiglia poiché gli operatori sanitari preposti riescono solo ad intervenire farmacologicamente è burocraticamente. Lo svilupparsi di una crisi psicotica di un familiare rimane alle volte senza confronto con i principali attori, così si nega l’accrescere di un processo di cura riabilitativa.
Nel proprio nucleo familiare si sviluppano così gravi difficoltà della gestione poiché i membri della famiglia non sono organizzati e preparat6a intervenire in modo adeguato alle esigenze della persona richiedenti,aiuto in quell’istante
Giorno per giorno, questo per i familiari diventa insostenibile e insopportabile.
Se a tutto questo si aggiungono questi atteggiamenti così narrati:
Giorno 8 agosto 2019 Come familiari di persone con condizioni di sofferenza mentale, ci siamo recati al centro di salute mentale di Corigliano Rossano per comunicare le nostre necessità. Sull’uscio della porta abbiamo incontrato l’infermiere di turno e l’operatrice sanitaria. Dopo un breve dialogo abbiamo appreso che il responsabile sanitario era in ferie. Alle nostre richieste visto che vi era presente l’operatrice sanitaria che lo sostituiva ci veniva risposto, pur sapendo la gravità de disagio, di arrendere il responsabile aggiungendo, inoltre,Che non erano giorni adatti per risolvere i problemi visto che nel centro c’erano presenti solo loro due. Una risposta anafferrabile considerando il grado della loro professionalità, come se volessero dire al sofferente psichiatrico rimane con la tua crisi che siamo in ferie, pur essendo di turno. Infatti l’infermiere chiude la sede del centro salute mentale alle 10:00 per andare al bar, seguito dall’operatrice sanitaria .Nonostante che ci faceva presente dell’integrazione di un pubblico servizio e di un inefficace accolta di richiesta di aiuto per crisi psicotica dei nostri familiari. Il nostro pensiero andava anche ad altre famiglie che per necessità avrebbero trovato la porta chiusa o il telefono o fax senza risposta .abbiamo voluto comunicare queste criticità dal momento che siamo stanchi di vedere negati i nostri diritti. Vogliamo che si attuino le buone pratiche basate sulla comunità servizi che rispettano i diritti e promuovono il recupero della persona