Come ormai è noto, a tutti, per motivi a me oscuri, sono stata sottoposta da giorni ad un vero e proprio attacco mediatico. In questa vicenda sono enormi le illazioni e le gratuite cattiverie espresse, la mia responsabilità negli atti è limitata ad una leggerezza unita ad una incapacità tecnica che mi ha indotta a fidarmi ciecamente di persone che hanno curato e visionato per conto mio alcune pratiche.
La questione in oggetto si riferisce all’acquisto di un terreno dove esisteva una costruzione in stato di precarietà, che io con l’aiuto dei miei genitori ho ripristinato e ricostruito adibendola a mia dimora, ovviamente a differenza di quanto emerso dalla stampa, nel fare ciò mi sono avvalsa della collaborazione di tecnici, che di concerto con i miei familiari hanno curato in nome e per conto mio i lavori ed i rapporti sia con gli uffici preposti sia con le imprese, atti che io presa dal mio lavoro e perennemente dietro i miei impegni professionali non avevo il tempo e la possibilità di seguire.
Il tempo trascorso è dovuto al fatto che ho dovuto ricostruire la vicenda burocratica e non certamente per motivi politici. Ho già affidato a nuovi tecnici il compito di rivisitare quello che io in assoluta buona fede credevo soddisfatto in ogni aspetto ed attendo loro responso. Mi riterrò soddisfatta solo quando anche l’ultima virgola di questa vicenda troverà la sua giusta collocazione. Non posso comunque, a margine di tutto ciò, evitare di fare una breve considerazione su quello che è successo, sulla forza distruttiva che si è abbattuta sulla mia persona. Sono davvero queste le regole che determinano la vita politica della comunità ?
Può continuare la gente perbene ad alienare le istituzioni solo per paura dei vortici mediatici ? Possiamo veramente affidare alla cultura dei dossier preconfezionati alla opinione pubblica e lasciargliela gestire o dobbiamo reagire? Penso nell’interesse supremo della collettività che le persone perbene che hanno speso una vita nell’essere un aiuto ed un’opportunità nella propria comunità devono avere il rispetto della società anche quando decidono di sottrarre del tempo ai propri cari ed ai propri interessi, per occuparsi della cosa pubblica.
Possiamo continuare a considerare l’impegno politico una colpa da espiare mediante pubblica gogna indipendentemente dalle reali responsabilità delle persone ? Personalmente sogno una collettività ove le forze politiche in campo si confrontino sulla bontà delle loro idee nel reciproco rispetto senza strumentalizzazioni alcune.
Sogno una stampa libera e forte che veramente possa informare i cittadini sulle scelte politiche e gli scenari che le dette scelte comportano e che sia capace di pensare e di immaginare con un ruolo importante e determinante anche quando non c’è da demonizzare nessuno e senza doversi per forza mentalmente immaginarsi martire e paladino di chissà quale battaglia, raggiungendo così il solo risultato di avvelenare artificiosamente il clima sociale già compromesso da una congiuntura economica senza precedenti, che necessita di ritrovare la propria serenità anche attraverso l’azione governativa valida e comprensiva, ma che allo stato di fatto offre terreno fertile a quanti spregiudicatamente vogliono specularci per soli fini propagandistici.
Io sono stata sincera e vi prego vivamente di credermi. Per l’alto senso di responsabilità e per rispetto verso i cittadini di Corigliano ho inteso rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio affinché il Sindaco possa svolgere il suo mandato in piena serenità e determinazione, viste le gravi difficoltà in cui versa oggi la nostra città. Auguro infine a tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione buon lavoro per la nostra Corigliano.
Maddalena Avolio Consigliere comunale della lista civica per Corigliano.{fcomments}{jcomments off}