Monta la protesta in via Barletta : pronta la costituzione di un comitato per solleticare i lavori di completamento della strada sospesi a causa dell’atteso rinnovo della certificazione antimafia della ditta aggiudicatrice. Si tratta di circa 500 metri di arteria di un primo intervento protesa a collegare contrada Giannone con la statale 106 jonica ( in tutto tre chilometri- questo è solo un primo intervento).
I lavori sono iniziati nel settembre del 2012 ed avrebbero dovuto essere consegnati nel gennaio 2013. I ritardi sono attribuibili alle condizioni climatiche : in caso di pioggia i lavori venivano sospesi. Finora sono state realizzate le condotte per il contenimento delle acque bianche, la rete fognante, l’illuminazione, l’allargamento della sede stradale, i marciapiadi. Manca per l’appunto l’ultimo intervento : la bitumazione. Nei cittadini della zona si avverte il disagio a causa delle nuvole di polvere che si elevano al transito di mezzi. Ma, la strada, è piena di buche, ed è difficile anche poterla percorrere. Il costo dell’opera ammonta a 300mila euro, attinti da un mutuo con la cassa depositi e prestiti. Fondi quindi vincolati alla strada, nessuno storno – così come temono i manifestanti – può essere operato. Tutto dipende ora dalla prefettura di Cosenza in ordine alla tempistica. L’ufficio di segreteria generale del Comune di Corigliano ha applicato in maniera rigida la norma per i comuni sciolti per mafia che prevede schemi restrittivi nell’appaltistica. A differenza di altre realtà, nei comuni sciolti per mafia ogni impresa che lavora per l’ente è tenuta di anno in anno a rinnovare il certificato antimafia. Per la ditta in questione è scaduto a marzo. Una volta che la prefettura emette il provvedimento di rinnovo, si procede con l’atto di sottomissione e i lavori potranno riprendere. I residenti intanto permangono nello stato di agitazione fino a quando non riprenderanno i lavori. E non sono da escludere azioni eclatanti.
fonte “Il Quotidiano della Calabria”