Il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, nella sua veste di coordinatore regionale del Partito della libertà, nei giorni scorsi arrivato in città per la campagna elettorale del candidato a sindaco Giorgio Triolo, rispondendo alle domande postegli dai giornalisti, ha chiarito il ‘dilemma’ elettorale che ruota attorno a Dima, Geraci e lo stesso Pdl.
E quello che ha detto, in quella sede, non sono parole di facciata, né hanno una portata meramente elettoralistica, ma sono rivelatrici della verità, di quanto ci sia di vero in quelle polemiche sollevate, da più parti, a mo’ di scandalo politico inaccettabile, e cioè di quel ‘patto elettorale’ stretto, in vista delle amministrative, tra l’On. Dima e l’On Geraci.
Infatti Scopelliti, rispondendo a una precisa domanda postagli dal cronista, ha spiegato, più o meno queste le sue parole, che il Partito della libertà in queste Elezioni si è trovato in grosse difficoltà a presentare la propria lista, per la cui composizione ha dovuto ricorrere all’aiuto del referente cittadino di Grande Sud, Benedetto d’Iacovo, in quanto Dima e il partito locale già da tempo avevano stretto un accordo politico con il candidato a sindaco Geraci.
Questo accordo – ha continuato Scopelliti – siglato tra Dima e Geraci però ha suscitato dei “malumori” all’interno di alcune frange del Partito, e questo per il fatto che il candidato a sindaco Geraci avrebbe espresso la volontà di non far comparire nelle sue liste il simbolo del Pdl.
Al che, a seguito di una lettera firmata dai “dissidenti” di questo patto, inviata a Roma, i vertici nazionali del Pdl, accogliendo tale “protesta” per l’esclusione del simbolo da quelle liste, hanno imposto l’esigenza che il Partito partecipasse alle Elezioni amministrative di Corigliano con il proprio simbolo, il proprio candidato a sindaco, il proprio programma.
Dunque in questa ricostruzione, resa dal coordinatore regionale, non c’è spazio alcuno per l’equivoco, o per la bugia, benché il candidato Geraci insista ancora oggi nel negare, o, finanche, a rinnegare tale ‘patto’.
Quindi l’accordo tra il candidato Geraci e l’On. Dima c’è, si palesa in quelle cinque liste, in quei nomi di militanti, iscritti, dirigenti, ex consiglieri comunali e affini, uomini di partito, che si sono “camuffati”, in questa tornata elettorale, proprio nelle liste civiche di Geraci.
Se tutto è così chiaro, tutto è stato perfino confermato e chiarito dal presidente Scopelliti, visto che il patto tra Dima e Geraci c’è, perché negarlo, perché nasconderlo alla Città?
Il problema, di questo ‘rinnegamento’ sta forse nel fatto che, in molti cittadini quel patto potrebbe risultare come ‘indigesto’, non fosse altro che la responsabilità politica dello scioglimento degli organi istituzionali del Comune è in capo di quegli ‘attivisti’, ex uomini di partito, che, ora, si ripresentano alla Città sotto mentite spoglie. E questo è qualcosa di tragicomico, qualcosa che per i cittadini sa di ‘raggiramento’, di presa in giro. Ma i cittadini non sono orbi e sciocchi a tal punto, qualcuno li sottovaluta.
13.05.2013
Gruppo Spontaneo
Opinione Attiva