Il racket delle estorsioni rialza la testa ? Alla domanda stanno cercando di dare una risposta i carabinieri della locale compagnia, i quali stanno indagando sull’incendio ai danni di tre mezzi avvenuto la scorsa notte a Corigliano Scalo. Rispetto a qualche tempo fa gli incendi dolosi sono diminuiti, anche se non spariti del tutto ed è questo che, in un certo senso, preoccupa gli inquirenti i quali stanno cercando di dare una chiave di lettura a questi avvenimenti, anche per cercare di avere una visione d’insieme riguardo i fatti di criminalità che si consumano sul territorio.
Per quanto riguarda lultimo fatto di cronaca in ordine di tempo, raccondiamo quello che siamo riusciti a sapere. Erano circa le 2 della notte scorsa quando alcuni abitanti di via Santa Chiara, una strada che si trova all’interno di contrada San Francesco allo Scalo, sono stati svegliati da alcuni scoppi. Affacciatisi alle finestre si sono subito resi conto che vi erano delle autovetture in preda alle fiamme. Immediatamente hanno allertato vigili del fuoco e carabinieri che sono giunti sul posto. Il lavoro dei vigili del fuoco non è stato agevole anche perché le fiamme avevano già completamente distrutto i tre mezzi. Dai primi acceretamenti parrebbe che le fiamme siano state appiccate in maniera doloso ad una vecchia Fiat Uno di proprietà della casalinga F.I., 60 anni originaria di San Giorgio Albanese ma abitante in città. Le fiamme dalla Fiat Uno si sarebbero propagate ad una Fiat Brava parcheggiata nei pressi e ancora ad un motciclo marca Yamaha. Come detto tutti e tre i mezzi sono stati completamente distrutti dalle fiamme. Sul posto i vigili del fuoco, questo almeno è quello che siamo riusciti ad appurare, non avrebbero rinvenuto tracce di liquido infiammabile, anche se gli investigatori starebbero privilegiando la pista dell’incendio doloso. Non è la prima volta che nella zona di contrada San Francesco allo Scalo si verificano episodi del genere. Infatti già nel recente passato si sono registrati altri due episodi del genere, da qui la necessità da parte dei militari dell’arma di approfondire le indagini per cercare di capire se si tratta di episodi scollegati tra loro, o che, invece, possano avere un unico filo conduttore. Come da prassi i carabinieri hanno sentito i proprietari dei mezzi per raccogliere maggiori indizi utili alle indagini.