In carcere, il boss di ‘ndrangheta Abbruzzese e il suo ritenuto complice marocchino si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al giudice sulla pretesa rivolta al padre dell’ex consigliera comunale sorella del campione del mondo Rino, e sugli incendi delle auto della donna.
COSENZA – La “linea del silenzio”. È stata questa, oggi, la strategia processuale scelta da Aldo Abbruzzese, il 51enne di Corigliano-Rossano considerato il boss di ‘ndrangheta della popolosa frazione della Marina di Schiavonea, e dal suo ritenuto sottoposto Mustaphà Hamil, un marocchino 43enne che vive proprio a Schiavonea. LEGGI ARTICOLO COMPLETO