Le condizioni del Parco comunale dello Scalo dopo il cronico abbandono oggi meriterebbe più attenzione da parte degli amministratori appena eletti, da chi è preposto alla manutenzione, all’arredo urbano ed al verde pubblico. Mi stupisce, ma non più di tanto che le tante mamme ed i nonni che giornalmente nelle belle giornate accompagnano i loro pargoli a godere di un sano divertimento non abbiano a lamentarsi e denunciare le condizioni alquanto desolanti in cui versa questa struttura.
A molti può sembrare un problema secondario e speculare rispetto ad altri più gravi, ma non è così, la civiltà di una comunità, la solidarietà e la credibilità di una amministrazione comunale e dei suoi abitanti passa anche dall’attenzione che si pone verso le piccole cose. Come è possibile non accorgersi che siepi, aiuole e spazi dall’ultima manutenzione eseguita oltre un mese fa da due bravi ed accorti lavoratori del consorzio bonifica, sono ritornati ad essere avvolti da erba che in alcuni punti raggiunge il mezzo metro e da altro materiale che ostacola il più delle volte i giochi dei bambini. Ma non è solo questo che dovrebbe spiccare agli occhi attenti dei visitatori: da anni il ponticello che sovrasta il laghetto oramai ridotto ad ospitare acque stagnanti e putride, contenenti qualsiasi tipo di materiale nocivo persino ai pesciolini ed alle anatre, con il cigno che è pure morto di recente, è chiuso al divertimento dei bambini perché in più parti è mancante di tavole, nelle stesse condizioni versa la struttura in cui sono ubicati i servizi igienici, anche qui la scala che dovrebbe portare al piano di sopra trovasi in condizioni di non sicurezza e per questo chiusa da anni al pubblico. Alla stessa stregua sono i rubinetti delle fontane, rotti da tempo, basterebbe una guarnizione o sostituirli con dei nuovi e non perderebbero acqua 24su 24. L’assistenza dei pochissimi animali come del resto tutta la struttura è lasciata al caso ed alla civiltà di quei pochi rimasti che ancora credono che spazi come questi debbano essere preservati dal degrado, dalla inciviltà e dalla incuria poiché indice di civiltà. La cosa che spicca di più allo sguardo di tutti, sono le condizioni di alcuni supporti come: scivoli ed altalene che in alcuni tratti lasciano a desiderare poiché sono venuti meno i più elementari sistema di sicurezza dovuto all’usura e alla non costante manutenzione degli stessi.
Questo spaccato di realtà deve far riflettere chi di dovere perché il territorio e quelle poche strutture esistenti, come scuole, asili comunali, spazi verdi, e luoghi deputati all’accoglienza ed al ritrovo meritano più risorse umane che si dedichino alle normali pratiche di manutenzione e di sorveglianza degli stessi. Si dice che il nostro comune, nonostante l’interessamento all’epoca di amministratori zelanti e che si sono adoperati nello stabilizzare più di 60 ex lavoratori cosiddetti L.S.U. e L.P.U. con qualifiche ed arte specifiche a tutt’oggi non abbia sul territorio una squadra completa come numero e professionalità che si dedichi alla manutenzione del territorio. Se ciò dovesse risultare a verità, vorrebbe dire che ancora una volta qualcuno o più di questi vengono tutt’ora adibiti a mansioni non spettanti alla propria qualifica e ruolo a discapito di altre realtà, per esempio è giusto che il parco comunale non debba avere almeno un custode che sorvegli ed accudisca per tutta la durata della sua apertura?
Ci piace fare sapere che lavoratori adibiti alla manutenzione, come per esempio al taglio dell’erba del parco comunale abbiano comprato più di una volta di tasca loro la benzina per mettere in moto il tagliaerba e permettere così ai bambini di potere usufruire di un ambiente idoneo, ci piacerebbe che qualche imprenditore locale preso dall’amore per la città si adoperasse gratuitamente ad aggiustare queste anomalie e permettere ai bambini di giocare in un ambiente sicuro e tranquillo. Ci chiediamo, ma come è possibile che si sia arrivato a questo, eppure le tasse e come li paghiamo tutti, con la sola differenza che in cambio non ci vengono dati nemmeno quei servizi ritenuti essenziali, come avere delle strade decenti, delle scuole sicure, una rete fognaria idonea, non essere costretti a convivere con cumuli di spazzatura sotto casa, oppure non essere vessati dal comune e dalla SOGET che ci impongono a pagare a noi del centro storico quella odiosa tassa sulla depurazione ritenuta illegale da più sentenze. Dove è finita quella classe politica responsabile e solidale di una volta, è possibile che esistiamo solo per essere spremuti come limoni, dove sono finiti i nostri diritti, chi ci difende. Il guaio peggiore è constatare che oggi purtroppo si è perso anche la voglia di lottare e di ribellarsi, questa nostra rassegnazione autorizza questa classe politica corrotta a trattarci pari alle bestie il che li rende immuni e sicuri nel continuare a sopraffarci ed affamarci con le loro leggi infame.
PER IL MOVIMENTO CENTRO STORICO:Un progetto per non morire.
Luzzi Giorgio