Impermeabile agli eventi e alla contingenza degli avvenimenti, esiste e resiste. È la Fiera di novembre, ai più nota come “Fiera dei morti”, che ogni anno, puntualmente, nelle date dell’1 e 2 novembre torna ad andare in scena nel centro marinaro e turistico di Schiavonea.
Quasi quattro secoli di storia che hanno fatto di questo appuntamento un’occasione, sempre rinnovata, per rinsaldare il legame tra la comunità e il fascino dei colori, dei sapori, delle peculiarità della migliore tradizione fieristica.
Ben 362 anni sono gli anni che la Fiera s’appresta a celebrare tra qualche giorno. Era il 1661, infatti, allorquando si svolse la prima edizione. Da allora, di tempo ne è trascorso, eppure la Fiera di novembre continua a preservare ogni qualvolta, intatte, le caratteristiche dell’emozionante attesa per il suo ritorno e di un filo di tristezza per la sua conclusione.
Giova ricordare, a tal proposito, anche quando e come questa manifestazione, unitamente a quella altrettanto importante che è la Fiera di maggio (o dell’Ascensione), abbia contribuito al progresso di Schiavonea. Furono, infatti, i Baroni Compagna ad ordinare all’architetto Francesco Bartholini di progettare e realizzare il “Palazzo delle Fiere” o Quadrato Compagna. Inaugurata nel 1850, l’imponente struttura nasceva con l’obiettivo di accogliere i venditori provenienti anche da altre località e assicurare loro adeguato conforto.
Pertanto, avrà pure i capelli bianchi, a causa della veneranda età, ma la “Fiera dei morti”, a dispetto di tante altre iniziative della contemporaneità, continua a custodire la sua magnificenza ed a fungere da collante tra le generazioni della vita, per la gioia dei fanciulli nonché per quella dei rispettivi nonni.
FABIO PISTOIA