Oggi come allora, a distanza di un anno dalla morte (era il 30 giugno), celebro, seppur modestamente, la semplicità e, al contempo, lo zelo di un uomo benvoluto e stimato da tanti, e che difatti in tanti non hanno mai dimenticato.
Francesco Tassitani, Brigadiere dell’Arma dei Carabinieri in quiescenza, uomo di Patria, di Legge, d’Amore, nonché cantore del linguaggio della generosità e dell’impegno sociale.
Risiedeva in via Edmondo De Amicis, nel cuore di Corigliano Scalo, e nella sua intensa esistenza terrena ha incarnato al meglio i valori universali divulgati dall’indimenticabile autore del libro “Cuore”: il dono dell’amicizia, l’amore per gli affetti più cari, l’importanza della formazione, l’innata virtù della rettitudine morale, la cultura del lavoro, i sentimenti della gratitudine personale e dell’appartenenza ad un ideale. Giovane d’età, è tornato alla Casa del Padre dopo una estenuante lotta con la malattia; tuttavia, la mente, lo spirito, ciò che vibra di un uomo che tanto bene ha seminato, continua a sprigionarsi nell’aria, pura e libera propria come l’anima di “Zio Franco”, come molti amavano chiamarlo, ivi compresi i bambini ai quali lo legava, da sempre, uno speciale e reciproco rapporto di simpatia, gioco e sorrisi. La sua figura, difatti, è rimasta indelebile non solo nel cuore dell’altrettanto stimata moglie, l’insegnante Patrizia De Vincenti, e dei figli Pasquale, Piero e Rita, ma anche in quelli dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri, dei concittadini, degli amici.
Anche un anno fa, in tale triste circostanza, ricordai le molteplici affinità tra Tassitani e De Amicis, il quale scriveva: “L’uomo che pratica una sola classe sociale è come lo studioso che non legge altro che un libro”. E così il Nostro è stato capace di farsi volere bene un po’ da tutti, con la sua proverbiale simpatia, la sua capacità di dialogare, ascoltare e confrontarsi con persone tra loro diverse per età, professione e provenienza, amando e facendosi amare da adulti e piccini.
Affettuoso, attento, solare, allegro. Un inno alla libertà, il suo, mai però disgiunto da quello della responsabilità. 25 anni svolti all’indefesso servizio dell’Arma dei Carabinieri, gloriosa istituzione del Paese, la cui appartenenza rivendicava con orgoglio. Dapprima in Sicilia, poi in Calabria e l’attività ricoperta anche presso prestigiose sedi, finanche alla Banca d’Italia. Sempre con passione, competenza, umiltà ma forte temperamento, autentico ‘pater familias’ per tanti colleghi alla stregua della luminosa guida che ha sempre costituito per i suoi personali affetti.
Mai una parola di troppo, e allo stesso tempo mai avaro di conforto e compagnia per tutti. Ha insegnato a vivere, gioire e soffrire, nel rispetto delle altrui diversità, e dunque il suo faro di saggezza non verrà meno, ma rimarrà insostituibile bussola.
Ecco perché, con siffatto patrimonio morale, la malattia s’è presa il corpo dell’uomo, giammai l’unicità dell’individuo. “Orgoglioso di aver servito con onestà la Bandiera”, questo l’imperativo categorico morale del Brigadiere Francesco Tassitani: figlio del Popolo, servitore dello Stato e vessillo di una Bandiera che in alto sventola i colori della lealtà.
FABIO PISTOIA