Cosenza è la patria di Parrasio e Telesio. Cosenza è la Città che abbiamo, sempre, guardato con un pizzico d’invidia e ammirazione. In attesa che Corigliano Rossano assuma i connotati, che le spettano, di Città, attraverso un’azione concreta ed efficace da chi è chiamato ad amministrarla.
Cosenza è rimbalzata, nelle ultime ore, al centro dell’attenzione pubblica non per il Planetario, per il ponte di San Francesco di Paola (Calatrava), di tante altre opere promosse e realizzate dall’ex sindaco Mario Occhiuto, finito, spesso, sotto “l’occhio” della critica più per la gelosia di qualcuno che per demeriti amministrativi. Cosenza è cresciuta ed è diventata una delle città più vivibili d’Italia proprio grazie ai 10 anni di amministrazione dell’Arch. Occhiuto. Nei giorni scorsi Cosenza è tornata alla ribalta per le dichiarazioni dell’attuale sindaco, che parla di “momento di grande civiltà”, in occasione della prima unione civile che sarà celebrata nel Comune di Cosenza. Cosenza è stata sempre civile, tollerante, combattendo ogni forma di discriminazione. Penso che la Città di Cosenza non ha bisogno di questa pubblicità, come se il passato sia fatto di discriminazione e intolleranza, Cosenza ha bisogno, semplicemente, di essere amministrata e continuare ad essere ammirata, con quel pizzico d’invidia, da chi la guarda. Buonanotte Cosenza, ora ti accorgi che il sindaco Occhiuto ti manca e tanto….
francesco caputo