La devozione alla Vergine Addolorata nella memoria liturgica, 15 settembre, all’indomani della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Inizialmente i dolori erano 5, come 5 erano i Gaudi.
Si tratta di momenti della vita di Maria raccontati nei vangeli, o tramandati dalla devozione popolare, legati alla Passione e alla morte di Gesù, ma non solo. I dolori di Maria venivano già allora rappresentati per mezzo di cinque spade conficcate nel cuore. Per l’Area Urbana di Corigliano, soprattutto nella Settima Santa, il pensiero va subito alla “Chiesiella” dedicata alla “Mater Dolorosa”, dove l’antico simulacro dell’Addolorata, richiama migliaia di fedeli da ogni parte del territorio e non solo. Il prossimo 31 marzo dovrebbe essere revocato lo stato di emergenza relativo alla pandemia provocata dal Covid 19, che da 2 anni ha cambiato lo stile di vita e le tradizioni di tutto il mondo. C’è attesa, speranza, ma soprattutto c’è il bisogno di Celebrare la Pasqua del Signore morto e Risorto. Nella “Chiesiella”, la Congrega Maria SS. dei Sette Dolori, Celebra i venerdì dedicati a Maria, sotto la direzione del padre spirituale, don Gaetano Federico, nell’impegno del priore, Franco Oranges e di tutti gli iscritti. Con l’invocazione “Stabat Mater”, meditando sul dolore di Maria ai piedi della Croce, in questo momento nel quale uomini, donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene russe e uccisi dalle bombe belliche che vengono lanciate sul territorio ucraino e con la pandemia che presenta, ancora, numeri preoccupanti, aspettiamo, insieme, l’alba della Domenica di Pasqua, per cantare l’Alleluia, Cristo è Risorto veramente! Buon cammino….
francesco caputo