L’unica raffigurazione oggi consentita è quella negativa. La nostra città è descritta, da chi ci vive (e non solo), come una città ormai persa, perché già caduta nel baratro morale (con lo scioglimento del consiglio per mafia) e nella povertà (con la crisi). Infatti, non c’è posto dove i commenti della gente non siano improntati al più cupo pessimismo:
non si arriva a fine mese, non si riescono a comprare i beni di prima necessità, non c’è da fidarsi dei politici (tutti incapaci e ladri) e della politica (poiché la città e i servizi fanno schifo e quindi non vota il 60% degli elettori), eccetera. Il risultato è che tutta questa negatività ha mosso più l’immobilismo che non la voglia di rinascita.
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