Sentimenti altalenanti e tra loro contrapposti ‘riempiono’, in questi giorni, le nostre menti, i nostri occhi, i nostri cuori.
Immagini e urla provenienti dalla non lontana guerra, ancor più feroce e insulsa dopo due anni di una pandemia che ha sconvolto il mondo intero, hanno preso il posto delle festanti scene che avrebbero dovuto caratterizzare, invece, il periodo del Carnevale, evento atteso da famiglie e, soprattutto, piccini.
È il dì del 27 febbraio. Una data che non si può dimenticare, perché porta con sé un dolore che puntualmente si rinnova: la scomparsa di Marilena Amerise. Brillante ricercatrice di Corigliano Calabro, figlia di due stimati professionisti e persone dotate d’immensa d’umanità e sensibilità, e madre – perché Marilena, a parere dello scrivente e di tant’altri, è stata anche una grande madre – di cultura, sapere, studio e conoscenza.
Indimenticabile Marilena. Attestati di stima e d’affetto, in un abbraccio senza luogo e senza tempo nei confronti del suo impegno e della sua memoria, si susseguono, adesso come allora, nella Corigliano che le ha dato i natali come sotto il cielo di Roma, laddove ha lasciato questa terra per raggiungere le celesti altitudini.
Nata nella nostra Diocesi, ma chiamata da Dio ad offrire la sua opera di esperta e studiosa alla Chiesa universale, da molti anni Marilena era impegnata al servizio del Pontificio Consiglio per la Cultura, nel quale lavorava e per conto del quale aveva assunto il coordinamento dell’importante Progetto Stoq per il dialogo tra scienza e teologia.
Marilena è contemplata nell’elenco dei Dotti dell’Enciclopedia Costantiniana della Treccani. Solo questo dato, unitamente alla vasta bibliografia che ci ha lasciato e alle diffuse testimonianze, è il sintomo della sua eredità umana, morale e culturale.
Oggi, in tempo di guerra, vogliamo immaginarla nell’azzurro cielo, come una colomba di pace, simbolo di quell’anelito di fraternità per la quale tanto si è prodigata, con umiltà, dedizione e perseveranza. Marilena Amerise, brillante ricercatrice che quel 27 febbraio ci lasciò.
FABIO PISTOIA