“Non si può investire nella cultura del sospetto tutto e tutti. La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità, è l’anticamera del khomeinismo”.
Così parlava il giudice Falcone, in un periodo storico fatto di diffidenza e sospetti. Nella vicenda “Rimborsopoli” ha perso, soprattutto, Cosenza. Una Città che, ora, si accorge della grande perdita da quando l’Arch. Mario Occhiuto ha terminato il mandato da sindaco. “Oggi mi risveglio da un brutto incubo, uno di quelli che pensi no non è possibile che sia accadendo davvero”, queste le parole dell’ex primo cittadino della Città Bruzia, dopo la sentenza d’assoluzione nel Processo Rimborsopoli. Nessuno ripagherà l’ex sindaco di questo tempo ma, forse, a volte, servirebbe, almeno, chiedere scusa. Come dimenticare quando il Presidente della Commissione Antimafia disertava gli incontri a Cosenza, perché il Sindaco della Città era indagato. Quelli del cambiamento, dell’antipolitica, quelli che dovevano cambiare ed infatti hanno cambiato, in peggio. La giustizia arriva sempre, il tempo è galantuomo. 10 anni di operato limpido a favore della Città capoluogo, ora consentitemi di usare le parole del “grande” Mario Gualtieri, “Buonanotte Cosenza” e soprattutto, buona fortuna!
francesco caputo