Questa mattina presto mi sono recato al supermercato e ho avuto modo di constatare l’alto senso di disciplina che la stragrande maggioranza di noi cittadini residenti nell’area urbana di Corigliano stiamo finalmente dimostrando: ho incontrato solo alcune persone in giro per questioni di necessità (lavoro, spesa, farmacia, banca, posta) e le forze dell’ordine per i controlli.
Quello che mi ha profondamente ferito – forse oggi più di ieri a causa della pioggia e del diffuso grigiore – è l’immagine delle serrande abbassate degli esercizi commerciali: di gran parte dei loro titolari conosco i volti e le storie, ormai divenuti familiari. Alcune sono attività tramandate da generazione in generazione, altre presenti da diversi anni a questa parte, altre ancora di recente apertura, sorte per volontà di giovani che con impegno, soldi ed energie hanno riposto in quei luoghi fiducia e speranza.
Ho letto, e condiviso, la notizia di alcuni consiglieri comunali che hanno deciso di devolvere i rispettivi gettoni di presenza, come anche quella di taluni consiglieri regionali con le loro indennità nonché di iniziative di solidarietà: sono gesti significativi e, a mio parere, meritori e degni d’essere apprezzati. Ma ciò non basta: tutte le famiglie, e in primis quanti operano nel mondo del commercio e delle attività produttive, devono in questo momento essere esentate dai tributi, ad iniziare da quelli comunali. Stiamo già pagando con la libertà e il rischio del contagio la tassa più alta della nostra vita.
Fabio Pistoia