Corigliano Rossano – “Viviamo nell’epoca delle “notizie false”, delle “fake news” e crediamo che riguardino cose lontane da noi. Non è così purtroppo.” A volte capita che di fatti realmente accaduti si faccia una ricostruzione fantasiosa. A volte oltre che essere fantasiose, tali ricostruzioni, sono mendaci e lesive della reputazione altrui. Facciamo riferimento alla nota stampa, diramata in data 2 novembre e dal titolo “Corigliano Rossano. Violento pestaggio davanti al cimitero”.
A tale proposito è stato dato mandato all’avvocato Ettore Zagarese di tutelare le ragioni del querelante nelle opportune sedi richiedendo un risarcimento del danno per fatto illecito ad una somma stimata in 1 milione di euro, cifra che sarà totalmente devoluta in beneficenza.
Nella domanda di giustizia vengono descritti i fatti nella loro cruda e dura realtà (essenziali ed efficaci come solo la verità sa essere). Fatti che ledono in maniera grave l’immagine delle persone coinvolte cercando, come già avvenuto in altre occasioni, di metterli in cattiva luce nei confronti della comunità. È ora di dire basta e far sì che sia la verità a vincere su basse e misere provocazioni.
Nei fatti realmente accaduti non vi è stato alcun violento pestaggio, né tantomeno alcun diverbio tra rivenditori di fiori, legalmente autorizzati a sostare nelle aree predisposte, o agenzie di pompe funebri, nei pressi del cimitero di Rossano, nel comune di Corigliano Rossano, quanto piuttosto una ricostruzione mistificatoria data in pasto alla stampa da altri soggetti, a vario titolo noti alle cronache locali, non aventi alcuna licenza o autorizzazione per svolgere l’attività di rivendita di fiori.
In questo caso potremmo parlare di uno smanioso desiderio di mettersi in mostra, di una violenta volontà lesiva e del bisogno patologico di arrecare disturbo e provocare chi, in tutta onestà e a pieno titolo, svolge il suo lavoro a favore dell’intera comunità, giorno e notte. Attività, e ci riferiamo alla rivendita autorizzata di fiori nello spazio adiacente al cimitero di Rossano, fino ad ora svoltasi in assoluta tranquillità e serenità. I fatti narrati nella nota data alle stampe parlano di una querela e mostrano una storia raccontata al contrario con il solo e chiaro scopo di ledere l’immagine di un imprenditore e della sua famiglia e creare scompiglio nella popolazione inducendola ad avere timore nel recarsi in un luogo di eterna pace e silenzio.
Con la presente nota chiariamo in modo inequivocabile che nessuno deve avere timore nel recarsi in visita ai propri cari estinti (precetto di ogni buon credente, diritto garantito dalla legge e dalle autorità) e che, chi lì svolge la sua attività, lavora “esclusivamente” per il bene della comunità offrendo un indispensabile servizio.