Trascorrere a malapena una ventina di minuti nella piantoneria d’una caserma dei carabinieri dà l’indice di quanta domanda di giustizia – concetto che in alcuni casi non dev’essere inteso necessariamente come giuridicamente penale – vi possa quotidianamente essere nella Sibaritide. Tanta, tantissima.
Arriva un signore sulla settantina d’anni, sentiamo che vive in una zona di campagna non molto distante dalla frazione Scalo di Corigliano Calabro, il quale come “ultima spiaggia” sceglie di rivolgersi ai carabinieri per palesare – per l’ennesima volta – il proprio problema. Che è diventato il proprio tormento.
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