Spesso accade che si estremizzi. Lo si fa per pregiudizio, per simpatia o, più semplicemente, per stare sul tema del momento, giusto per fare quattro chiacchiere tra amici. Qui da noi il vezzo è ricorrente ed accomuna non pochi, diversi, tra l’altro, per sesso, età e per dottrina. C’è anche chi estremizza in modo naturale, per un rigore morale sinceramente sentito e vissuto.
In genere, prudenza e tolleranza non guasterebbero. Un fatterello, solo a mo’ d’esempio. Mi trovo in un capannello, tra due fuochi: chi sostiene la morte della cultura, qui a Corigliano, e chi, invece, parla di una nuova primavera culturale. Un bell’esempio di estremizzazione. Morte e primavera mi sembrano entrambe un’esagerazione. Suvvia! Chi parla di ‘morte’ sia più buono, chi dice ‘primavera’ sia più accorto.