E’ stato un vero e proprio tuffo nel passato, per chi, tra domenica e lunedì scorsi sono entrati all’interno del plesso della scuola primaria Ariosto di Corigliano Scalo dell’Istituto Comprensivo Erodoto che ha in Susanna Capalbo la dirigente scolastica, grazie al presepe animato dai dolci sorrisi dei bimbi.
Il presepe vivente organizzato all’interno della struttura scolastica ha riscosso grande successo. Giunto appena alla seconda edizione ha ricevuto l’entusiastico gradimento dei visitatori perché, soprattutto nelle due rappresentazioni di domenica 20 dicembre, ha fatto registrare un autentico boom di presenze, segno che l’idea partorita lo scorso anno piace, soprattutto per la sua originalità e per l’autentico coinvolgimento di tutti gli alunni e del personale insegnate del plesso. Per chi, come noi, ha avuto la possibilità di visitarlo, ha avuto modo di ammirare le diverse ambientazioni che sono state ricreate con grande maestria e cura dei particolari nelle aule: innanzitutto prima di visitare i vari ambienti ci si imbatteva nel coro che ha deliziato i presenti con tanti canti natalizi, poi si andava dalle ricamatrici alle piccole massaie all’opera con il pane; non sono mancati i venditori di frutta, i pescatori, il calzolaio, il fabbro, il vasaio, il cantiniere, le piccole lavandaie, la stalla con gli animali veri quali i maiali, le papere, le galline e i conigli e infine la grotta con la natività e i Re magi. Il lavoro di squadra di tutte e 15 le insegnanti del plesso è stato ampiamente supportato dai genitori e dal personale scolastico, che hanno collaborato alla realizzazione di questo presepe. Ma quello che maggiormente vogliamo sottolineare è stato l’impegno e la dedizione dei 150 alunni del plesso, nonché anche i piccoli della scuola dell’infanzia Montessori presenti solo nella giornata di domenica. Si è trattato quindi di due giorni intensi per i bambini che, tramite quasi un gioco, hanno scoperto le tradizioni e hanno imparato a valorizzarle: una sfida per le insegnanti che promuovono la riscoperta degli antichi mestieri, gli usi e i costumi, portando i piccoli protagonisti a quella memoria popolare che spesso viene dimenticata.
Giacinto De Pasquale