Non ricordo né quando né dove, ma so di avere già scritto che son molte le amministrazioni, che, a fine mandato, lasciano traccia concreta della loro fatica: strade, edifici e piazze, accanto ad antichi manufatti, riportati al quotidiano utilizzo. Le città, che di tali amministrazioni godono, preservano la storia, la quale si sposa alla coscienza del presente.
Hanno il senso del fare, che viene prima dei partiti o delle aree. Non rappresentano il paradiso in terra, ma offrono un buon tasso di vivibilità, riservando ai bambini un po’ di verde e agli adulti un marciapiede all’ombra. Lì dove queste cose mancano, si va avanti d’inerzia, nel segno del vago, in un torpore decadente che tutto avvolge, come malinconica nebbia