Roba da teatro dell’assurdo. Capita a Corigliano (ma pensiamo anche in tante altre città del Sud). Dove si passa una vita cercando di vivere onestamente, pagando dazio, per poi incappare nella Soget (nuovo spauracchio dei coriglianesi) e in quella storia assurda per cui sei al tempo stesso un contribuente onesto e un evasore accanito (seppur parziale).
Perché per l’agenzia di riscossione locale, arrivata in città quand’era commissario Paola Galeone (quella che parcheggiava l’auto sui marciapiedi, per capirci), è più o meno così che funziona: quando le fa comodo sei onesto, quando la cosa non le fa più gioco, onesto non lo sei più. Tutto in contemporanea.
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