Apprendiamo tramite il blog le giustificazioni alquanto vaghe del panificatore Lazzarano.Vogliamo chiarire alcuni punti per correttezza nei confronti dei cittadini. Innanzitutto ad oggi il prezzo delle materie prime per la produzione del pane non è aumentato per i produttori (es. Farina), avremmo anche potuto capire l’aumento giustificandolo con l’eccessiva tassazione degli ultimi anni, se non fosse che il pane essendo un bene primario di esigenza quotidiana non poteva subire un aumento così diretto del 25‰, cioè da 2,00 a 2, 50 di euro.
Capiamo le difficoltà del panificatore, ma ci chiediamo come mai quando nel 2017 il prezzo delle materie prime scese, i panificatori non hanno applicato tariffe più basse?
I dati del Codacons sono chiari, aumenti così alti possono essere giustificati da variazioni molto alte dei prezzi per l’acquisto delle materie prime, situazione non verificatasi negli ultimi anni, e né tantomeno all’adeguamento dei contratti di lavoro dei dipendenti che lavorano nei panifici, e con conseguente adeguamento al CCNL.
Pertanto questo aumento appare alquanto strano.
Vogliamo ricordare a Lazzarano, che l’aumento deve essere approvato a maggioranza tra i panificatori e poi trasmesso agli uffici competenti; è stato fatto tutto questo dal Comitato Promotore Nuova Associazione Panificatori?
Possiamo avere i verbali della riunione?
E ancora chi sono i membri di questo Comitato?
Sono rappresentanti di tutta la categoria o é solo un limitato gruppetto?
E se invece il documento da noi pubblicato corrispondeva al falso perché l’aumento è stato ritirato?
Domande formulate già nel nostro precedente articolo ed a cui Lazzarano non ha dato risposta e per questo ci vediamo costretti a rivolgerci alle autorità competenti.
Vogliamo informare i cittadini che l’aumento notato in questi giorni da 1,60 – 1,80 a 2,00 euro è attribuibile all’adeguamento, di alcuni esercenti, ad un precedente aumento.