Il Movimento 5 Stelle nella seduta consiliare di lunedì scorso ha votato no sulle tariffe Tasi, mentre si è astenuto su Tari e Imu. Le motivazioni di questa decisione ci vengono spiegate dal capogruppo del Movimento, Francesco Sapia: “Il nostro voto è stato contrario – afferma Sapia – perché amministrare significa avere coraggio e assumersi responsabilità, anche a costo di farsi dei nemici, è non si amministra, invece, scaricando le colpe di anni di sprechi e ruberie sulle spalle dei coriglianesi che pagano onestamente le tasse.
Purtroppo – prosegue il capogruppo del Movimento 5 Stelle – constatiamo amaramente che questa amministrazione ha deciso di adottare le aliquote più alte tra quelle previste dalla legge. Quello che ci provoca profondo dispiacere è il metodo adottato dal sindaco e dalla sua giunta per risanare i conti del comune. I servizi essenziali sottoposti a tagli radicali, e le aliquote delle imposte alzate a dismisura. La via più facile, ma nello stesso tempo anche quella più vile e subdola. A noi sembra che amministrare così significhi non avere il coraggio di prendersi responsabilità. Così erano bravi tutti a fare il sindaco! Allora noi ci chiediamo: perché non si aggredisce il vero nocciolo dei problemi? Pensate a risparmiare due spiccioli tagliando l’assistenza fisica ai disabili e sui circoli ricreativi, riducete a zero le voci di spesa per istruzione, turismo, cultura e spettacolo, e poi non trovate il coraggio di combattere l’evasione, di far emergere il sommerso, di toccare gli interessi di chi specula sulle spalle dei cittadini coriglianesi. Avete la più pallida idea di quanto si possa risparmiare, ad esempio, avviando un processo di municipalizzazione di servizi quali la riscossione dei tributi o la raccolta dell’immondizia? Sapete quanto si risparmierebbe potenziando la raccolta differenziata sul territorio e rivendendo la materia? Per non parlare dell’adozione dei costi standard e del contratto dell’energia elettrica, che per legge avreste dovuto stipulare attraverso la piattaforma Conship”.
Giacinto De Pasquale