Al contrario dei proclami di Scopelliti e dei suoi fidi luogotenenti sulla sanità nel nostro territorio, sono evidenti agli occhi di tutti le inefficienze, i disservizi, la disperazione dei malati troppo spesso abbandonati a se stessi, la rabbia di tanti operatori sanitari impegnati, con grani sforzi, a tamponare le falle di un sistema che definirlo al collasso non è un peccare di esagerazione.
Basti pensare al modo in cui è stata gestita l’ASL della provincia di Cosenza, alle inchieste ancora in corso, al sistema perverso i cui meccanismi vengono sempre più alla luce, per capire che nei confronti degli sprechi non sia stato effettuato alcun taglio o revisione di spesa e che nessun risanamento, come obbligo imporrebbe, viene effettuato in una situazione debitoria di tale entità.
I veri interessi da tutelare riguardano ingordigie politiche ed elettorali e, in testa a tutti, lucrosi affari. Al contrario, gli unici tagli oggettivi sono proprio quelli ai servizi, nonostante la loro già scarsa qualità, e soprattutto alle strutture ospedaliere. Sempre più spesso le famiglie, per avere risposte sanitarie più sicure ed efficienti, sono costrette a recarsi fuori regione, aggravando così i costi del bilancio regionale nonché i propri.
In particolare nella sibaritide, in barba al piano di riparto del fondo sanitario regionale vincolato anche ai rimborsi pro capite sistematicamente ignorati da Scopelliti, i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e i parametri di ospedalizzazione (4 posti letto ogni 1000 abitanti) non sono minimamente garantiti. La conseguenza diretta è l’incremento inammissibile di tempi e liste di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici in genere, la carenza di personale e la conseguente impossibilità a coprire i turni di lavoro, una disorganizzazione che provoca ulteriori disfunzioni e disservizi.
Negli ospedali di Corigliano e Rossano ai problemi di sempre si è aggiunta una eccessiva carenza di posti letto.
Proprio la sibaritide resta in buona sostanza la più penalizzata, malgrado negli anni e con una certa fatica, si sia cercato di costruire una politica sanitaria coerente sfociata nel progetto della costruzione del nuovo ospedale; il tutto in un quadro armonico che assegnava un ruolo determinante anche agli ospedali di Cariati e Trebisacce, due ospedali di frontiera capaci di arginare la costosa emigrazione sanitaria e che ora, secondo la volontà di Scopelliti, devono scomparire.
In sostanza per la sibaritide e per Corigliano, che della prima ne è centro strategico, tale situazione imporrebbe alla sua amministrazione ed al suo sindaco (grande amico di Scopelliti e di Giovanni Dima) di mettere in opera iniziative adeguate, volte alla soluzione dei disagi della cittadinanza. E invece l’immobilismo del nostro sindaco Geraci, assieme a quello di Giovanni Dima, stanno a dimostrare che l’attenzione è rivolta solo agli interessi della loro parte politica. Dima in particolare sono anni che continua a giocare un ruolo decisivo e spesso nefasto in tutti gli aspetti più delicati del governo della nostra città e del territorio, mantenendo il futuro di Corigliano sospeso al margine di un precipizio in precario equilibrio.
A dire il vero in questi giorni, in cui la città chiede certezze sull’avvio dei lavori, sulla predisposizione delle infrastrutture a servizio del nuovo ospedale e chiaramente sulla soluzione di problemi connessi al miglioramento dei servizi ospedalieri e sanitari del territorio, Geraci e Dima ci informano che stanno pensando a come poter inserire nel nuovo strumento urbanistico (PSC) l’area di Insiti.
Sicuramente anche la definizione delle aree in termini di programmazione edilizia è questione delicata da affrontare, ma pensare di chiudere ciò all’interno di discussioni della giunta comunale, senza aperture al Consiglio Comunale ed alla intera città in un confronto trasparente e costruttivo, come hanno fatto Dima e Geraci, non è condizione accettabile.
Loro sappiano che non sono consentite da parte nostra approssimazioni e “furbate” di nessun genere in materia di sanità e territorio, mentre si adoperano per mettere al corrente la cittadinanza sulle loro iniziative concrete e fattive millantando miglioramenti irrinunciabili dei servizi sanitari sul territorio. Ne va del futuro e del destino stesso del nuovo ospedale.
PD circolo Corigliano Scalo
Corigliano Calabro, 28 aprile 2014.-