Quando si applicano situazioni drastiche di questo genere, di certo la resposansabilità non è ascrivibibile per intero ad una sola parte. Nei possimi giorni, investendo le istituzioni, cercheremo di far luce su ciò che ha portato questa bandiera del calcio della nostra Città ad essere stracciata e butatta nel fango.
Cento anni di storia, di pomeriggi ventosi al Maria ad Nives o al Tonino Sosto, le righe segnate col gesso edilizio daa Zio Pasquale, la tempra di Mastro Totonno Ricca, l’impreditorialità e il coraggio di Totonno De Luca, della Famiglia Guerriero, di Umberto Straface, Fossetto e mille altri, buttati nel cesso dell’indifferenza e dall’incapacità politica
Storia nostra, di cui non è fregato niente.
Non ci saremmo mai aspettati un epilogo del genere.
Sognavamo un’Amministrazione Comunale che fosse in grado fondere questa storia di calcio magnifico ed“operaio” con l’altra storia impareggiabile e brillante di questa Città: quella della Rossanese, per proeittare Corigliano-Rossano almeno in serie B. Ma, nulla. Anche in questo.
E mentre, allo Scida, il Crotone affrontava la Juventus, qualcuno con un tratto di penna a Catanzaro e a Roma concellava la nostra squadra .
Senza un’iniziativa concreta di contrasto da parte di questa giunta politicamente di Quarta Categoria.
Non una iniziativa pubblica, una chiamata a raccolta della classe impreditoriale. Non una presenza autorevole per la dirigenza, nè un grido d’allarme generalizzato, con una continua confusione culturale tra IMPIANTI SPORTIVI e SOCIETA’ SPORTIVE.
L’amministrazone della terza città della Calabria avrebbe dovuto avere la forza di “occupare” ogni discussione, specie fuori dal territorio e blindare la sua società, trovando l’autorevolezza di pretendere – e garantire- percorsi nuovi, degni della nostra dimensione.
Avrebbe dovuto scongiurare ogni eventuale tentazione di gestione avventuriera.
Nulla!
Correte ai ripari. Subito! Sempre che ne siate capaci….