“Se mi sbaglio mi corrigerete”. Siamo tutti legati a queste parole pronunciate da San Giovanni Paolo II nel giorno della sua Elezione a vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica. La correzione, fraterna, è una pratica cristiana insegnata dallo stesso Gesù, dicendo che non è segno di carità e amore che un fratello sbagli senza rendersi conto dei propri errori.
A Corigliano Rossano c’è un nuovo motto, da incidere magari all’ingresso di San Nico, sotto l’insegna Città di Corigliano Rossano, “Lasciateci sbagliare”. Per carità siamo tutti figli dello stesso Dio e di sbagli ne commentiamo tanti, il sottoscritto è un vero primatista di castronerie e fesserie, ma ALT, Corigliano Rossano è la terza Città della Calabria, il Covid-19 non può essere la scusante di una situazione difficile che si avverte su tutto il territorio cittadino, ed in modo particolare nelle periferie, ormai quasi abbandonate ad un amaro destino. Non può essere una scusa citare gli errori e le negligenze delle precedenti amministrazioni, avete scelto di mettervi in gioco, avete vinto, perché la democrazia è bella, il popolo vi ha scelto ma è il caso, dopo appena un anno, di fare un bilancio “fallimentare” che boccia senza appelli questa Amministrazione comunale. Chi sarà il prossimo colpevole, la Santelli ormai è diventato il vostro leitmotiv, i sindaci e gli amministratori, precedenti, a cui non avete dato colpe, ormai, sono rimasti pochi. Governate, per favore, e se sbagliate lasciatevi “corrigere” lo dice pure il Padre Eterno…o volete contestare pure Lui?
francesco caputo