L’ennesimo incendio di un’automobile nel centro storico fa scattare l’allarme tra i cittadini, non solo di questa parte importante del territorio coriglianese, preoccupati perché tali episodi legati alla microcriminalità non si arrestano, anzi fanno registrare negli ultimi tempi una allarmante recrudescenza.
Gli avvenimenti sono sempre gli stessi: automobile che in piena notte prende fuoco, non si fa in tempo ad intervenire e quindi il mezzo va completamente distrutto, il proprietario del mezzo che dichiara agli inquirenti di non sapersi spiegare l’accaduto anche perché lui non ha ricevuto alcuna richiesta estorsiva, infine i vigili del fuoco sul luogo teatro del fatto non trovano elementi tali da far ricondurre le cause dell’incendio al dolo, anche se in maniera inequivocabile la pista battuta dai carabinieri, purtroppo, rimane quella. Così negli ultimi tempi sono almeno una diecina gli incendi che presentano queste caratteristiche, l’ultimo in ordine di tempo la scorsa notte a Corigliano Centro. Erano circa le 2 allorquando qualcuno si accorge che dalla vettura Fiat Ulisse di M.F., 51 anni, carpentiere del luogo si alzano alte pericolose lingue di fuoco. Si chiamano i soccorsi, qualcuno tenta di fare da se, ma il fuoco purtroppo ha la meglio, anche perché si propaga e interessa altre due autovetture parcheggiate nelle immediate adiacenze della Fiat. Così alla fine le macchine che rimangono completamente distrutte sono tre: appunto la Fiat del carpentiere, una Smart e una Fiat Cabrio. I carabinieri giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco di Rossano, i quali hanno potuto fare davvero poco per limitare i danni ai mezzi, cercano di raccogliere elementi utili alle indagini, ma pare che ancora una volta poco o nulla hanno potuto annotare i militari per cercare di dare una chiave di lettura a questo ennesimo fatto di cronaca.
Giacinto De Pasquale