Legalità cercasi. Questo il senso di un “Esposto per richiesta intervento urgente per controllo attività abusive” risalente allo scorso 29 aprile ed indirizzato all’attenzione dell’Ufficio Commercio del Comune di Corigliano Rossano e del Comando di Polizia Municipale. Il documento porta la firma di quasi tutti i titolari di attività commerciali specializzate nella vendita di fiori dislocate nell’area urbana coriglianese e mira a richiedere con celerità ed efficacia alle suddette preposte autorità di mettere la parola fine a condotte ritenute “selvagge”.
Cittadini-esercenti che pagano regolarmente tutte le tasse, imposte e balzelli d’ogni genere, rispettano la normativa vigente e chiedono, pertanto, le dovute risposte da chi di competenza.
“Quotidianamente nella nostra città – scrivono gli operatori commerciali – si verifica una situazione divenuta ormai intollerabile”. Si tratta delle cosiddette “bancarelle” di piante e fiori situate “in modo stabile e continuativo” in alcune aree del territorio comunale. In particolare, con il presente esposto, i titolari delle attività commerciali invitano “le competenti autorità, se non lo avessero già fatto, a verificare il rispetto, da parte dei venditori suddetti, delle normative regionali e comunali in materia di commercio ambulante”. Nel mirino degli esercenti, in particolare, quanto si verifica quotidianamente a Corigliano Scalo, in via Provinciale, nelle immediate vicinanze del Parco Periurbano “Fabiana Luzzi”, nonché sul marciapiede dinnanzi alla pizzeria “Castel d’Oro”.
“Dette “attività”, poiché abusive, ledono non solo le attività dei denuncianti, ma tutte le attività – si legge nell’esposto – operanti nel medesimo settore poiché, al contrario di queste, regolarmente attive nel territorio di Corigliano Rossano e rispondenti ai requisiti di legge, operano illecitamente sul mercato senza di contro rispondere delle licenze, degli oneri e dei costi gravanti invece sulle attività legalmente riconosciute ed autorizzate. Siffatte attività, proprio perché immesse sul mercato irregolarmente, creano notevole nocumento alle attività commerciali “regolari”, in quanto va da sé che tale modus operandi permette loro di applicare prezzi ben più bassi di quelli di mercato, non dovendo supportare i costi di cui invece sono onerati i deducenti”.
Fabio Pistoia