La stampa locale ha portato spesso il tema della fusione, le opinione sono state tante e diverse. Occorre mediare però nella prospettiva del futuro e non del passato, in modo tale che le Comunità Civili sappiano cogliere le occasioni. Già si è perduta l’occasione di fare la provincia. Pensiamoci bene!!!
Ognuno ha detto la sua, si ritiene per costruire nell’interesse dell’avvenire delle nuove generazioni del territorio e non per sterile provocazione. Ora ciascuno è chiamato a votare responsabilmente al Referendum.
Va detto che i cittadini devono i guardasi negli occhi con un abbraccio solidale
Per capire ciò che è in gioco vale la pena soppesare i possibili scenari della vincita del No o del Sì.
Nel caso del No sulla Fusione la situazione ristagna con sommo piacere di chi continua a tenere, l’amministrazione, il controllo e il potere sulla Vasta area della colonia greca.
Nel caso del Sì per la Fusione finisce il dominio del Capoluogo casentino.
La Centrale Amministrativa passa nelle mani di politici locali; il territorio rivendica la presenza dello Stato e la assistenza sanitaria dovuta
Il dilemma sta tra il ristagno o una Amministrazione Territoriale Decentrata che crea vicinanza ai Comuni, favorisce la vita del cittadino con il risparmio di energie e tempo nel disbrigo delle pratiche burocratiche e facilita il contatto con gli ordini professionali e le rappresentanze di carattere sociale.
In vista della fase elettorale imminente bisogna impegnarsi a trovare il sistema per garantire al territorio una presenza nutrita di candidati, di giovani e personale locale
Tutto ciò si può verificare se in partenza nasce la volontà di un impegno forte degli elettori del territorio a votare e far votare candidati di liste locali.
E’ il caso di richiamare i versi del Sommo Vate
“fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.
Il cittadino