Alla fine aveva ragione il Checco Zalone del film Quo Vado? Dipendente in esubero dell’ufficio Caccia e Pesca della Provincia, viene reintegrato con lo stesso ruolo e nello stesso ufficio in un nuovo ente che altro non è che la copia del primo, ma con nome diverso: Città Metropolitana. “Cos’è cambiato?”, gli chiedono al telefono.
E lui: “Un cazzo!”.
Non è solo una battuta, perché le province sono per davvero vive e vegete. Ce ne siamo accorti domenica 29 gennaio, quando, pur essendo stata annullata la macchina politica, presidente, giunta e consiglio sono stati eletti non dal popolo, ma da sindaci e consiglieri comunali del territorio di un ente che ha mantenuto il sistema dei funzionari oltre ad alcune mansioni classiche (manutenzione delle strade, ambiente, edilizia scolastica) più alcuni nuovi compiti non meglio definiti (come le misteriose «funzioni di supporto ai Comuni»).
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