Ho notato che l’argomento scuola suscita interesse, anche se, purtroppo, i risultati conseguiti dall’Italia, a tal proposito, sono deludenti. Le concause sono molte, anche se devo dire che io credo nel ruolo formativo- educativo della scuola, che deve riappropriarsi della funzione istituzionale che le spetta e deve avere credibilità e rispetto. Non speriamo che dall’alto, le riforme, le leggi, possano cambiare la situazione attuale.
Per prima cosa penso che il buon insegnante fa buona e bene la scuola; un docente competente, aggiornato, paziente, autocritico, fa il suo dovere, e su ciò non c’è bisogno di ulteriori spiegazioni. Don Lorenzo Milani è un esempio eclatante a tal proposito. Senza mezzi, in un posto “sgarrupato” con soggetti ordinari, è riuscito a realizzare un’impresa didattico-educativa geniale. La scuola ha bisogno di tanti mezzi e risorse, ma lo stato soldi non ne ha e non può investirne. La famiglia, prima cellula della società, non può delegare a nessun altro il ruolo che le spetta. I figli hanno bisogno di cure, attenzioni, fatica, tempo, amore. Il bambino prima, il ragazzo poi, ha bisogno di essere seguito, educato. Un figlio non ha bisogno solo di oggetti per riempire vuoti affettivi, o qualità e quantità di tempo scadente. Un figlio ha bisogno della presenza positiva del genitore, di esempi concreti con cui condividere esperienze. I figli devono impegnarsi a scuola e nello studio. A scuola si va per imparare, non per passare il tempo. Pomeriggio prima si svolgono i compiti, poi ci sono le altre cose, questa è una regola fondamentale. I genitori devono controllare se i figli svolgono i compiti, come gli insegnanti sono tenuti quotidianamente a verificare la preparazione degli alunni e se le consegne assegnate sono state espletate. I figli- alunni hanno il diritto- dovere di studiare e apprendere, non si può iniziare a sprecare la vita con il non impegno, la cultura ci migliora e ci fa crescere con più possibilità da impiegare nella vita.