Per chi fosse abituato a trattare personalmente con intermediari e broker, quanto segue potrà rappresentare una rivoluzione. Siamo nel mondo degli investimenti, tema piuttosto scottante e delicato.
Ecco allora che qualunque novità dovrebbe essere presa con le pinze; almeno sulla carta. Perché poi nei fatti gli utenti del web, e non ultimi quelli italiani, hanno mostrato di avere una certa affinità con le novità nate sul web.
Dicevamo dei broker: un tempo per investire i proprio soldi ci si doveva recare di persona presso un intermediario, come ad esempio una banca, cui affidare i nostri risparmi fornendo indicazioni su dove investirli.
Oggi il tutto è facilitato e può avvenire tranquillamente tramite la rete. Semplicemente stando seduti davanti al proprio pc.
Una rivoluzione non da poco nata in seno al trading online, in particolare con riferimento ad alcuni suoi strumenti quali il forex. Si tratta dell’investimento sui cambi di valuta estera, un mercato smisurato e potenzialmente fruttuoso cui sempre più investitori rivolgono le proprie attenzioni.
Ebbene, l’accesso al mercato del forex è regolato da alcune figure fondamentali senza le quali il gioco non può iniziare: i broker per l’appunto.
In rete ce ne sono a migliaia; basta fare una ricerca per imbattersi in una lunga lista di broker forex online. Ciascuno con i suoi pro e contro.
In generale i broker per il trading online sono figure di intermediazione, quindi società che consentono a chi vuole negoziare di entrare sul mercato attraverso un conto di trading. Si tratta di un account personale che può essere caricato con versamenti per poter poi avere accesso alla fase di trading.
Ovviamente i broker propongono questi servizi a pagamento, su percentuale; una commissione su ogni singola operazione che l’utente effettua. Nei fatti ciò si è rivelato essere un giro d’affari notevole per queste piattaforme di intermediazione.
La scelta dovrebbe essere quindi dettata dopo una valutazione attenta delle condizioni più vantaggiose offerte dai vari broker. Oltre che, in primis, dall’assicurarsi che l’intermediario cui ci stiamo rivolgendo operi con regolare licenza Consob. È questo infatti l’organo preposto a rilasciare autorizzazioni, in Italia, per operare in qualità di broker.
Fatta questa cernita iniziale, non ci sono broker migliori degli altri a prescindere; si tratta sempre di una scelta personale basata su attenta analisi dei servizi offerti e dei relativi costi di commissione.