Si è svolto sabato 14 novembre 2015 nell’Aula Magna dell’ITI “Nicholas Green” un viaggio letterario dal titolo “Caporetto Caporetto – Pietà di noi rimasti a rantolarci …”, organizzato dagli Amici del Castello, patrocinato dal Comune di Corigliano Calabro, rivolto agli alunni delle quinte classi e avente come tematica la brutalità e l’atrocità della guerra.
Il DS Costanza, dopo i saluti ai presenti, ha introdotto il tema della prima guerra mondiale, rimarcando che è conosciuta anche con il termine di “Grande Guerra” perché così apparve alle popolazioni che vi si trovavano coinvolte.
Era una guerra “Grande” non solo per l’estensione dei fronti ma anche per il numero degli stati coinvolti: mai prima c’erano stati tanti soldati in trincea, tante armi in dotazioni agli eserciti, tante industrie impegnate a sostenere lo sforzo bellico. E inoltre il mondo veniva da cento anni di “quasi pace”.
In merito alla battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell’Isonzo, il DS Costanza ha evidenziato che venne combattuta durante la prima guerra mondiale tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche.
Ha messo in rilievo che lo scontro, iniziato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917, rappresenta la più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano, tanto che, non solo nella lingua italiana, ancora oggi il termine Caporetto viene utilizzato come sinonimo di sconfitta disastrosa.
Nel corso della presentazione il DS Costanza ha ricordato che la sconfitta portò alla sostituzione del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con Armando Diaz.
Durante la trattazione ha rimarcato che le unità italiane si riorganizzarono abbastanza velocemente e fermarono le truppe austro-ungariche e tedesche nella successiva prima battaglia del Piave riuscendo a difendere a oltranza la nuova linea difensiva su cui aveva fatto ripiegare Cadorna.
La parola è stata ceduta poi a Giovanni Torchiaro, ospite dell’evento, appassionato di libri e di storia, il quale ha acceso nei giovani studenti la passione per i racconti storici e l’attenzione al valore della memoria storica.
L’ospite ha trasportato, alunni, docenti e ospiti, in un avvincente viaggio all’interno della prima guerra mondiale fatto di letture di grandi autori, quali Celine, Ibáñez, Lussu, Oxlia, Rebora, Remarque, Saba e Ungaretti; di immagini di vecchi film che documentano importanti momenti di storia e poi anche lettere, racconti, opere musicali, brani patriottici che contribuirono, in un momento così buio, a risollevare e dar forza agli animi.
Sul palco, per enfatizzare il momento della lettura, oltre all’accompagnamento musicale, è stata allestita una scenografia minima con sacchi di iuta e fucili di cartone, intenti a simulare una trincea.
La guerra è stata presentata non come un fredda esposizione su come si svolsero gli avvenimenti, su chi furono i vittoriosi ed i perdenti, bensì come il racconto dei sentimenti di coloro che la vissero in prima linea, delle paure e delle angosce di quei soldati obbligati a partecipare ad una guerra che, nella maggior parte dei casi, non condividevano.
Sentimenti forti quelli che il bravo Giovanni Torchiaro è riuscito a far condividere attraverso le letture, effettuate dagli stessi alunni, dei brani scelti in questa giornata che si è poi conclusa con il racconto della vittoria italiana e l’esecuzione del “Piave”, componimento dai toni forti e fieri che ancora risuonano nei nostri cuori.
L’invito finale del Torchiaro, all’attenta platea presente, è stato quello di dire sempre e assolutamente no alla guerra.
Nel chiudere l’incontro il DS Costanza ha ringraziato l’ospite Giovanni Torchiaro, i presenti (tra cui l’Ispettore emerito del MIUR Francesco Fusca, il Presidente dell’Associazione Amici del Castello Giorgio Tricarico e la prof.ssa Nuccia Benvenuto) e tutti coloro, alunni e docenti, che hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa. – Decibel –