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– Questo fenomeno/problema che è presente solo nel sud Italia. Vi siete mai chiesti come mai? Nonostante ci sono fondi destinati al sud Italia per questo problema, nonostante ci sono migliaia di associazioni che operano per combattere questo fenomeno, continua a persistere, in alcune zone addirittura aumentare.
Forse perché il RANDAGISMO conviene?! Forse perché in realtà, avere i canili pieni fa guadagnare?! Forse perché nessuno si occupa veramente di questo ” problema “?!
Le famose “staffette” che trasportano animali dal sud al nord ma anche all’estero, arrivano a fruttare oltre €2.000.000 all’anno, e questo è solo quello che dichiarano. Le regioni Sicilia e Calabria, sono le regioni che non riescono a dichiarare il numero dei cani vaganti sul territorio, perché non lo sanno. Sono anche le regioni dove mancano i professionisti del settore, se in Lombardia per esempio c’è la legge regionale che impone ai canili comunali, rifugi privati, di avere almeno un professionista riconosciuto all’interno, in Calabria chiunque si sveglia la mattina e decide che gli piacciono i cani, può aprire un rifugio, un associazione, può andare a lavorare o fare volontariato nel canile. Anche senza alcuna competenza.
Parliamo ora dei professionisti del settore. Tipo le responsabilità dei veterinari. Se prendi un cane e vai da un veterinario in Lombardia, la prima cosa che farà è quella di applicare il microchip e registrarlo all’anagrafe canina, vi ricordo che questa è la legge nazionale. Tutti i cani devono essere muniti del microchip. Ora prendiamo per esempio alcuni veterinari di Corigliano Rossano. Non solo non mettono il microchip, non spiegano nemmeno l’importanza. Ed è gravissimo!
Non vi sembra strano che un fenomeno/problema del genere, non sia trattato con la giusta importanza nel nostro comune? Non vi sembra strano che la responsabile al RANDAGISMO nella nostra città sia una persona senza alcuna qualifica cinofila? Con tutto il rispetto per la persona in questione, ma come fa ad occuparsi di un fenomeno così presente, allarmante, senza avere le competenze necessarie. È un po’ come mettere uno che fa il fotografo a costruire i palazzi. Non sarebbe giusto dare una tale responsabilità a qualcuno che i cani li studia, con i cani ci lavora, con i cani ci vive? Ci sono dei professionisti che hanno scritto libri, che fanno convegni non solo in Italia ma anche all’estero, che studiano questo fenomeno/ problema, alcuni hanno oltre 30 anni di esperienza nei canili. Perché non chiedere a loro come trattare questo problema? E non mi dite che non ci sono i soldi. Ci sono fondi destinati a questo. Ci sono canili e rifugi che si sostengono autonomamente e riescono ad offrire molto di più ai cani ma anche alla cittadinanza. Ora vi chiedo, perché io non mi so dare una spiegazione, perché le amministrazioni passate, l’amministrazione attuale, continua a rifiutare di investire, di risolvere questo problema?!
Non si risolve il RANDAGISMO ampliando il canile, così si chiudono semplicemente degli innocenti in delle gabbie.
Non si risolve il RANDAGISMO facendo lavorare persone a caso, ma serve formare il personale.
Non si risolve il RANDAGISMO sterilizzando i cani, se non si educa la cittadinanza a non abbandonare, se non ci sono controlli per chi il cane ce l’ha ma senza microchip, per chi lascia il cane a vagare da solo per le strade. In questo modo non finirà mai.
Se vedete la vostra vicina che apre la porta e manda il cane a farsi un giro, denunciate! Non può farlo.
Se vedete il vostro vicino che tiene il cane in campagna alla catena, denunciate.
Se sapete del negozio x che vende cani, denunciate.
Altrimenti smettete di lamentarvi! Perché siete responsabili anche voi di questo fenomeno/problema.