di Ernesto Borromeo
E’ in atto un disegno scellerato volto alla cementificazione ed alla industrializzazione della Piana di Sibari. In particolare predomina negli enti locali e nelle lobby territoriali, una visione industriale e di consumo del suolo che non ha precedenti nella storia della Piana di Sibari.
I mega progetti sono tre: un insediamento di industria pesante nel porto di Corigliano Calabro (cosi denominato ancora nelle carte nautiche), il cambio di destinazione urbanistica per i terreni della contrada Bruscata Grande nel comune di Cassano Ionio, la installazione nella stessa contrada, di un traliccio per la rete 5G, e il progetto di Parco Eolico a Serra Crista d’Acri (mt.1100 s.l.m.) già approvato nel Comune di Acri.
L’insediamento industriale sarà messo in atto dalla multinazionale america BAKER HUGHES per l’assemblaggio e la verniciatura di turbine giganti, trasportate da navi giganti, a servizio di pale eoliche giganti, proprio come quelle che saranno installate a Serra Crista d’Acri, per le quali verranno abbattuti centinaia di alberi.
Il cambio di destinazione urbanistica nel comune di Cassano Ionio è rappresentato dal cambio dell’indice, da zona agricola a zona residenziale-turistica, il che svantaggia il piccolo proprietario che non può nè sfruttare il proprio suolo ai fini turistici, poichè l’ipotetica lottizzazione prevederebbe un enorme sforzo economico dovuto all’acquisto di altri suoli indispensabili per raggiungere la superficie minima richiesta; nè tantomeno il piccolo proprietario potrebbe sfruttare il suo terreno per svolgere attività agricola. Solo una grande società di investimenti immobiliari potrebbe costruire in quella zona i villaggi turistici, e quindi cementificare ulteriormente la Piana di Sibari, scaricando a mare i liquami dei villaggi.
I tre mega progetti che generano ecomostri per l’immediato futuro , non a caso vengono alla ribalta alla fine di questo anno 2023 rischiando cosi di compromettere per sempre le attività di pesca, agricoltura, commercio di prodotti agricoli, turismo e tutto l’indotto che ne potrà derivare. Il coordinamento di Corigliano Rossano, contro il porto industriale sta cercando di mobilitare tutte le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini di buona volontà che dicono di no alla industrializzazione selvaggia, MA CHE DICONO SI ALLO SVILUPPO DI TUTTE LE ATTIVITA’ COMPATIBILI CON IL TURISMO, L’AGRICOLTURA, LA PESCA, IL COMMERCIO ECC…..
La piana di Sibari, nella quale fioriva una delle civiltà più potenti e fiorenti di tutta la Magna Grecia e il mare nostrum, solcato con fierezza dalle navi greche e romane, sono destinati a diventare cosi un colabrodo, con inquinamento massiccio di terra di aria e di mare, con buona pace degli ambientalisti che purtroppo in questa occasione sono assenti.
Ernesto Borromeo