Avrei voluto esimermi dallo scrivere sulla questione ambientale e soprattutto sull’inquinamento del nostro mare. Tuttavia giunti al 17 luglio e trascorse più di due settimane ad osservare scie, chiazze, schiume e superfici oleose nel nostro mare e per tutta la lunghezza della costa ho inteso occuparmene.
È uno spettacolo indegno che ha un unico colpevole, non certo i pesci del mare o gli uccelli del cielo, ma l’uomo.
Lo stesso uomo chiamato ad essere custode di questa terra e che di fatto ne è divenuto il distruttore.
Per questo vi sono leggi e norme per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio ed i preposti per farle osservare. Voglio ricordare che la massima autorità sanitaria del territorio è il Sindaco che attraverso ordinanze contingibili ed urgenti promuove le attività del caso e richiama i preposti all’immediato controllo ambientale che dovrebbero essere (il condizionale è d’obbligo) la Polizia municipale sezione ambientale, l’Arpacal, la Polizia provinciale, i Carabinieri forestali, la Capitaneria di porto trattandosi soprattutto di inquinamento fluviale e marino. Certamente il ruolo della politica è imprescindibile per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo del territorio.
Non si tratta, quindi, di un cartellone estivo ricco di eventi o di liste interminabili di associazioni foraggiate per fini elettorali. Non si tratta nemmeno di fare narrazioni social fuori dal mondo, perché quel mare così inquinato non puoi manipolarlo con Photoshop, e nemmeno possono le decine di falsi profili che commentano a favore del nostro amato sindaco. La gente quella reale, quella che aspetta l’estate per godersi un periodo di vacanza o un weekend rilassante si ritrova a fare i conti con liquami di ogni genere. La realtà è un mare inquinato dove le responsabilità del Sindaco Stasi vengono rimbalzate da una parte all’altra.
Ma come si può pensare di far sviluppare un territorio con qualche concerto all’anno mentre i depuratori ed il sistema fognante sono inadeguati ed in molte parti del territorio sono inesistenti. Quando la massima autorità sanitaria non interviene nei tempi e nei modi dovuti?
Quattro anni di sindacatura sono abbastanza per iniziare un’inversione ambientale intanto dotandosi di impianti di depurazione adeguati e per ristrutturare i sottoservizi, e sono sufficienti anche per verificare gli scarichi a mare e rendere pubblici i dati e le multe fatte dei nostri amati agenti municipali sezione ambientale.
Ma questo non lo vedremo mai! È più facile fare dei post sui social e chi se ne frega se l’estate è già compromessa, se gli operatori turistici ci rimetteranno, se i turisti non verranno, se il territorio va in malora.
Tanto chi si lamenta sa che potrebbe innervosire il potere ed allora…. Tutti zitti a fare il bagno nella fogna ed a battere le mani per un mondo che è la proiezione di chi ci amministra.
In ultimo: non bisognerebbe mai accettare di sedere in un’ assise pubblica e comunale se non si è in grado di rappresentare il territorio ed esprimere quelle istanze che provengono dalle comunità di riferimento. Non governa solo chi ha la maggioranza ma anche e soprattutto chi è preposto al controllo delle attività amministrative. E non vi possono essere giustificazioni in merito perché la realtà territoriale è sotto gli occhi di tutti ed è inquinata.