Ricorre il prossimo 24 giugno la festività di San Giovanni Battista, il profeta che annunciò Cristo già nel grembo materno. Anche questa data riporta alla mente scorci mirabili di siffatta partecipazione che ci sono stati tramandati dall’indimenticabile professore Antonio Russo, che a Corigliano fu storico e scrittore.
Affreschi narrativi di volti e nomi che resistono all’incedere del tempo e giungono a noi anche grazie alla preziosa opera divulgativa esercitata dallo stimato professore Giovanni Scorzafave col suo sito www.coriglianocal.it
“A Corigliano era tradizione jittèr’i sciuòrtili. Si lasciava fondere, cioè, in un grosso cucchiaio, in un vecchio mestolo di metallo o in una scatoletta di latta qualche pezzetto di piombo (raccolto durante tutto l’anno e conservato in un posto sicuro) e poi si versava in una bacinella o in un qualsiasi recipiente. Dall’osservazione attenta e dall’interpretazione delle forme assunte dal piombo a contatto con l’acqua fredda, si ricavavano presagi – ‘a bbona o ‘a mala sciorta – validi per l’intero arco di un anno (dal 24 giugno al 23 giugno dell’anno successivo). E’ importante ricordare che, per una sicura e valida riuscita ‘i ri sciuòrtili, il piombo fuso doveva essere versato ‘ndra l’acqua muta; bisognava, cioè, andare ad attingere l’acqua ad una sorgente, ad un pozzo o anche ad una fontanella pubblica e durante il tragitto non si doveva parlare con nessuno. Un qualunque discorso fatto per strada avrebbe contaminato la purezza dell’acqua ed influenzato l’esito del rito divinatorio. Ed è anche importante precisare che non tutti sono d’accordo sul giorno in cui si facevano ‘i sciuòrtili; secondo alcuni, veramente pochi, il giorno era il 29 giugno, festa di San Pietro”.
Assale la nostalgia in quanti questi luoghi ed eventi li hanno vissuti, mentre pervade la curiosità in coloro i quali, soprattutto di più giovane età, non ne hanno avuto la possibilità. Scrigni di memorie da custodire e valorizzare.
FABIO PISTOIA