Non si può certamente gridare al miracolo, né stabilire se siano semplici suggestioni o meno. In questi casi, difatti, la prudenza, il senso di responsabilità, la razionalità possono e devono essere le linee guida dell’agire umano, attenendosi alle indicazioni della Chiesa e al buonsenso di ciascuno.
Tuttavia, non si può che narrare, con rispetto e attenzione, quanto accade in un luogo intrinseco di profonda fede, fervore religioso e devozione popolare, a noi vicino: Sofferetti, frazione del comune di San Demetrio Corone.
Un luogo che il 19 di ogni mese diviene meta di pellegrinaggio, donne e uomini provenienti soprattutto da Taranto e provincia, ed intimamente legato ad un episodio accaduto il 19 settembre 1988 proprio ad un tarantino, Angelo Giannico. Quest’uomo, difatti, nel 1983 rimase semiparalizzato a causa di un infortunio. Lontanissimo dalla Chiesa, rifiutò da subito la sua nuova condizione, ma un giorno si fece convincere dalla moglie e dai parenti a recarsi in pellegrinaggio a Sofferetti, già nota per le presunte “apparizioni” della Madonna. Appena giunto sul posto, Giannico ascoltò una voce che gli ordinò di alzarsi e camminare. E così fece.
Da quel momento, l’uomo si recò ogni mese a Sofferetti, iniziando ad avere le “apparizioni” della Madonna e da dove, il 19 marzo del 1993, tornò a casa con le “stimmate”. All’epoca l’Arcivescovo di Taranto era mons. Benigno Papa, che gli impose dei limiti di comportamento, ai quali si attese sempre con scrupolo. Quando gli fu impedito di recarsi a Sofferetti, secondo il suo racconto, fu la Madonna ad apparirgli a casa. Nel periodo di Quaresima, si manifestavano le “stimmate”, particolarmente sulla fronte con una ferita simile ad una croce ma che assumeva giornalmente forme diverse. “Stimmate” da sempre sinonimo di sofferenze, come quelle che riviveva il Venerdì Santo esattamente come Gesù Cristo nella Passione. Poi, a Pasqua, svaniva incredibilmente tutto. In merito la Chiesa non si è mai pronunciata ufficialmente e lo stesso Angelo e la sua famiglia non hanno mai chiesto alcunché o tratto alcun vantaggio economico.
Ebbene, proprio ieri pomeriggio, un episodio molto singolare è raccontato da alcuni giovani, volenterosi e molto devoti, della locale comunità, dopo aver raccolto le olive limitrofe al terreno in cui sorge una quercia ove sono attribuite le “apparizioni”, utile per l’olio: alla presenza dei pellegrini e al momento della benedizione dell’olio da parte del sacerdote che officiava la celebrazione, un fedele ha scattato una foto per immortalare la presunta “visione” di un’immagine celeste, dalle sembianze mariane, nella parte bassa della foto stessa, in corrispondenza dei raggi solari.
FABIO PISTOIA