Due cittadini residenti nell’area urbana di Corigliano, G.S. di 62 anni e la sua convivente ucraina I.R. di 46, accogliendo la richiesta in tal senso formulata dal pubblico ministero Giuseppe Scarpa,
sono stati condannati ieri dal Tribunale di Oristano, di fronte alla giudice monocratica Serena Corrias, alla pena di due anni e cinque mesi e 500 euro di multa. Entrambi erano accusati di due reati, commessi in concorso: il primo era quello di spesa di banconote false, il secondo di truffa perpetrata ai danni della dipendente di un bar.
I due, infatti, avevano pagato una consumazione in un bar situato a Macomer, comune in provincia di Nuoro, con una banconota da 100 euro. Quando la barista infilò la stessa all’interno della macchinetta cambia soldi, si accorse che quei 100 euro non erano veri e mandò il segnale di allarme. I due, che avevano appena pagato il conto di 8,50 euro coi soldi (falsi) ed erano anche andati via con 91,50 euro di resto (vero), erano già saliti in macchina e non fu possibile raggiungerli in quel momento. La barista, però, fece in tempo ad annotare il numero di targa. E così, al momento in cui presentò la denuncia, indicò anche quel numero di targa.
Tempo dopo, quando l’auto fu fermata a un posto di controllo, le forze dell’ordine notarono quella segnalazione. A bordo della vettura vi erano due persone, le stesse che, attraverso un riconoscimento fotografico risultato poi decisivo, erano entrate nel bar ed erano andate via pagando coi soldi falsi. Caffè “salato”, dunque, quello consumato in terra sarda,
Fabio Pistoia