I partiti non fanno più politica, al contrario i movimenti con dentro ominicchi della provvidenza, cavalcando a parole la protesta, l’anticasta sono stati premiati. Siamo immersi nella politica fino al collo, le tv grondano di titoli politici e di personaggi politici, (sempre gli stessi, incapaci a risolvere i problemi reali del Paese e della gente) al punto che gli Italiani, hanno la nausea della politica,
lo ha dimostrato, il vento del pressappochismo, del qualunquismo che il 4 marzo ha soffiato robustamente, umiliando quel poco che oggi rimane della sinistra in Italia. La preoccupazione è che questo risultato elettorale molto probabilmente ci ha consegnato un Parlamento che per i tempi avvenire sarà il luogo dove l’incapacità, la improvvisazione, e la scarsa cultura politica regneranno incontrastati e dove i problemi urgenti non troveranno patria nelle menti di questi parlamentari. La politica, come le altre volte, sarà condizionata dagli inciuci, dai caminetti, dalle poltrone da sistemare nelle grandi aziende pubbliche e da un “contratto” che Di Maio vorrebbe stipulare, non si sa con quale forza/e politica/che. Di Maio crede forse di essere in uno studio notarile. Che fine hanno fatto i grandi dibattiti, i grandi scontri di idee e di interessi corposi, ma illuminati, da prospettive chiare, anche se diverse, e dal proposito di assicurare il bene comune. Oggi la classe politica, non ha idee, se li ha sono approssimative, confuse, scarso entusiasmo, niente sforzo a volere capire la realtà del paese e di interpretarla, oggi solo odio contro gli avversari politici, caratteristica più spiccata a sinistra ed in chi ha vinto le elezioni. Questi ultimi, in campagna elettorale, si dichiaravano post ideologici, non essere di sinistra, né di destra, né di centro, una grossa balla, visto che stanno facendo il mondo a quattro, una volta vogliono allearsi con Salvini, un’altra volta con Forza Italia, la volta dopo con la destra e per finire la corte al PD. Un cosa è certa il M5S in concreto soffre di simpatie sia nei confronti della destra che della la sinistra! Questo clima da voltagabbana, rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale è uno dei motivi del perché la politica ha perso la sua dignità, ha perso il rispetto, ha degenerato, questo modo è all’origine dei malanni d’Italia. L’amara contestazione è che anche per gli eredi della sinistra che oggi si chiamano Democratici, la passione politica è finita. I fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. Nel P.D maggiormente e in tutti gli altri partiti a farla da padrone è l’interesse spicciolo, individuale, domina la macchina clientelare e di potere a discapito di chi giornalmente deve affrontare problemi seri per sopravvivere, mentre loro privilegiati, nelle loro auto blu con scorta si permettono il lusso di umiliare chi ha bisogno. La situazione politica di oggi ci insegna che bisogna diffidare anche di quei politici che sono passati dall’autobus al motorino o al recarsi al parlamento a piedi, rinuncino alle scorte, alle diarie. Nei cosiddetti circoli (oggi per vergogna non li chiamano più sezioni) di Corigliano ci si litiga per interessi personali, tanto è vero che la loro stessa struttura organizzativa si è ormai strutturata in correnti, di camarille, ciascuna con un piccolo “boss” e dei sotto—boss che si auto gestiscono la spartizione delle clientele, del potere, basterebbe assistere ad una qualsiasi riunione di un qualsiasi circolo politico dello Scalo e dintorni per toccare con mano, l’uso personale che si fa della politica e di quando se ne fottono dei problemi della gente. Nei cosiddetti circoli, abbondano capi e capetti che fanno la bella vita grazie alla politica, campano di regalie e che regalie politiche, in questi inoltre la paura e il male verso il nuovo sono intrecciati l’uno con l’altro, hanno paura del nuovo, dell’altro, a meno che questo, non è prevalentemente in funzione dei loro interessi personali, della corrente o del clan dominante, se vai contro le loro esigenze, non sei bene accetto, vieni vissuto come un intruso, come un appestato, tanto da permettersi i dirigenti del partito il lusso di esprimere giudizi negativi nonostante questi sono stati piazzati immeritatamente, in forma clientelare negli enti locali, nelle aziende pubbliche(ASP/CS) ospedali, Distretti Sanitari, banche, scuole, tutto è, personalizzato e il risultato è drammatico, vedi Corigliano! Dove erano nei 5 anni trascorsi i 3 consiglieri comunali afferenti al PD e gli altri consiglieri facenti parte di una opposizione abborracciata quando migliaia di concittadini era/ed è costretta a pagare la tassa di depurazione dichiarata incostituzionale, illegale da 5 sentenze(giudice di pace e corte costituzionale). Dove erano questi quando i Coriglianesi onesti venivano sfiniti da tributi eccessivi ed ingiusti, dove erano quando si doveva contrastare la diffusa evasione dei tributi comunali. Probabilmente erano nei cosiddetti circoli a spartirsi il potere per reclamare la leadership magari del nulla. Nonostante ciò, è mai possibile che i Coriglianesi, non si accorgono del mercimonio che si fa della politica, dello stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni in atto? Forse, sono sotto ricatto e per questo non si ribella nessuno, specialmente ora che attendono il reddito di cittadinanza, come hanno fatto per gli 80 euro di Renzi o la flaj tax di Salvini. Il problema è che queste promesse, non creano lavoro ma siano serviti solo a vincere le elezioni, chi nel sud Italia e chi nel Nord Italia. Voglio sperare che la vittoria del M5S dopo un gioco interno che ha limitato la democrazia, la partecipazione e il prossimo l’ingresso nella maggioranza pongano fine a una stortura, a una amputazione della nostra libertà e della dialettica democratica, spero che venga a cessare il fatto che per 40 anni dove un terzo degli italiani è stato discriminato per ragioni politiche, e che non è mai stato rappresentato nel governo, abbiano voce con questi al potere.
Movimento centro storico: Luzzi Giorgio.