Procura, sbirri, servizi segreti deviati, spie free-lance interessate esterne o interne o altro ancora. Fatto sta che gli alti papaveri di Palazzo Garopoli, la sede municipale di Corigliano Calabro, da qualche tempo temerebbero l’occulta ed occultata presenza, proprio all’interno dei loro uffici, di microscopici quanto invisibili oggetti indiscreti. Sofisticate microspie elettroniche, “cimici” di controllo per farla breve.
Le indiscrezioni che giungono puntuali alle attente orecchie del cronista direttamente dai lunghi corridoi dell’ex convento dei Liguorini, rivelano scenari inquietanti. Almeno due fatti la dicono assai lunga: due registrazioni audio fuoriuscite dagli uffici comunali nei mesi scorsi sono state fatte pervenire proprio a noialtri, che puntualmente le abbiamo rese pubbliche, com’era nostro dovere di fare, dovere di cronisti.
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