I crateri, le buche d’ogni dimensione, le voragini disseminate in lungo e largo sul territorio dell’area urbana coriglianese non rappresentano certamente una novità odierna, ma niente e nessuno può impedire ad un giornalista o a chicchessia di segnalare un accadimento che riguarda la comunità. Le strade colabrodo dell’area urbana coriglianese non sono un fenomeno recente, com’è ampiamente noto, ma la loro persistente presenza continua a costituire fonte di disagio, rischio e pericolo per la stessa incolumità dei cittadini.
Quanto accaduto stamani lungo la centralissima via Nazionale di Corigliano Scalo, all’altezza del palazzo Scura, è fatto a dir poco grave e non culminato in ben più gravi conseguenze solo grazie all’intervento della Divina Provvidenza nonché di cittadini premurosi e competenti soccorritori del 118. Una signora, mentre s’accingeva a recarsi a far visita alla figlia, è rovinosamente caduta sul manto stradale, o meglio di quel che resta del medesimo. Buche-killer e stato pietoso nel quale versa la gran parte delle arterie stradali del territorio costituiscono, infatti, la causa di ormai innumerevoli incidenti, sia per pedoni che per automobilisti.
La signora ha riportato, “solo e per fortuna” (si fa per dire!), fratture alla testa e in altre parti del corpo e adesso si trova nella propria abitazione dopo alcuni accurati controlli effettuati presso l’ospedale “Compagna”. Ma è normale tutto questo? Qualcuno obietterà sostenendo che, probabilmente, il tratto incriminato è di competenza di privati; orbene, pure se così fosse, poco modifica l’assunto finale, che è quello di un territorio dove le buche non rappresentano l’eccezione ma la regola e che i fatti del genere ormai non si contano più. In merito, poi, alla tesi che questo tipo di problema non nasca adesso, come già ampiamente ribadito, non ci piove, ma la cittadinanza si appella a chi, al momento, rappresenta le istituzioni locali, perché cambiano le Amministrazioni comunali ma le buche resistono a tutto. È lo stesso figlio della donna ad esternare tutta la propria rabbia per un’insostenibile situazione, un grido di dolore rivolto al Sindaco per quanto oggi accaduto alla madre. Comprensione e solidarietà, dunque, per tutto ciò che non va e per un malessere che, si spera, possa presto trovare una positiva soluzione.
Fabio Pistoia