Cosa accadde al governo della città dal 2006 al 2010 secondo l’ex capogruppo dell’Udc, Cataldo Russo, attuale presidente provinciale del partito. Oggi Russo si occupa della consiliatura De Rosis, lanciando pesanti accuse sia all’ex sindaco che a Giuseppe Geraci.
“De Rosis – afferma Russo – prigioniero delle sue idee radicali, diede a Geraci la forza di riuscire nel suo intento devastante di farlo cadere. Il primo, anziché liberarsi dei suoi tanti pregiudizi e aprire un dialogo con le forze politiche moderate, per salvare la legislatura, cercò singoli voti, a volte dalle parti del torrente Cino, altre volte dalle parti di viale Rimembranze; il tutto all’insaputa di chi lo aveva sostenuto e votato. E così – afferma ancora Russo – a causa della sua presunzione e mancanza di coraggio, un bel giorno (per modo di dire) mandò tutto per aria. Personalmente penso che, pur facendo la vittima, De Rosis si rese conto di non essere all’altezza del compito difficile e gravoso di fare il sindaco, per cui con il suo agire puntò a farsi sfiduciare, salvo poter poi dire “ non mi hanno dato la possibilità di governare”. Effettivamente pretese il primo governo di minoranza della storia cittadina, cosa all’epoca impensabile. Magari oggi, chissà (le vie del signore sono infinite). Cosi, il duo Geraci/De Rosis, nel 2006, protagonisti ed attori, segnò ab origine il destino politico – non amministrativo di Corigliano per gli anni a venire, con tutti gli altri in campo, compreso il sottoscritto, a fare da comparse. E la città? Siamo in molti a doverci far perdonare qualcosa, ma la domanda è: come? Nutrendo molta passione per la politica, il non essere della partita, in questa tornata elettorale, mi fa soffrire. Penso, però, che restare fuori sia la cosa più giusta da fare anche se invito il mio partito a metterci la faccia e dare un appoggio incondizionato a colui che sarà scelto dai cittadini per il governo della città. E penso che in questa fase i nostri voti debbano andare a Giovanni Leonino, che simbolo o non simbolo dell’Udc, avrà, fino alla fine del suo mandato, il nostro gratuito e generoso appoggio. A proposito: nella prossima puntata, terza e ultima, parleremo di simboli, di inganni e del perché Leonino”.
Giacinto De Pasquale