Sono comparsi ieri mattina presso la casa circondariale di Castrovillari davanti al Gip del Tribunale di Castrovillari, dott.ssa Carmen Ciarcia, i primi tredici soggetti destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso lo scorso lunedì dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “gentleman”.
In particolare per ieri mattina era stata fissata l’udienza per la convalida del fermo effettuato nei confronti degli indiziati fermati all’alba di lunedì scorso, nell’ambito del territorio di competenza del Tribunale di Castrovillari, dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza nell’ambito della retata cui è sfociata la maxi-inchiesta denominata “Gentleman” diretta e coordinata dai magistrati antimafia della Dda di Catanzaro. Tutti i tredici fermati comparsi dinanzi al Giudice per le indagini preliminari, sono indagati ed accusati, a vario titolo, d’aver condotto e partecipato ad un colossale traffico internazionale di sostanze stupefacenti con importazioni d’ingentissime partite importate da Argentina e Paraguay, nel continente Sudamericano, dall’Europa, segnatamente da Olanda e Germania, e dall’Est Europa, più precisamente dall’Albania. Ad alcuni di essi la Procura distrettuale contesta inoltre il reato d’associazione mafiosa perché ritenuti gli attuali capi del locale di ‘ndrangheta cosiddetto degli “zingari”, che da Cassano Jonio e Corigliano Calabro domina criminalmente l’intera area jonica cosentina della Piana di Sibari spingendosi finanche oltre i confini della Calabria, nel materano lucano. Tra costoro, in particolare, spiccano Filippo Solimando, 46 anni, di Corigliano, Luigi Abbruzzese, 25, di Cassano Jonio, e Salvatore Nino Ginese, 42, di Corigliano Calabro. I tre sono infatti ritenuti dagl’inquirenti non solo quali “promotori” dell’attività di narcotraffico su scala internazionale, ma pure le attuali figure dirigenziali del locale degli “zingari”. Il “vertice”, insomma, dell’associazione ‘ndranghetista che da anni tiene banco criminale nel vastissimo e ricco comprensorio infiltratasi stabilmente nei tessuti economici d’ogni tipo di settore. Insieme a Solimando, Abbruzzese e Ginese, la D.d.a. ritiene abbiano avuto ruoli molto importanti nell’attività di narcotraffico pure i fratelli Francesco e Leonardo Policastri, di 48 e 50 anni, coriglianesi. Tutti i fermati comparsi ieri davanti al Gip di Castrovillari si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in attesa di entrare in possesso di tutto l’incartamento dell’indagine che sorregge il provvedimento di fermo agli stessi notificati. Soltanto Solimando e Policastri hanno dichiarato sin da ora al Gip Ciarcia di non essere gli autori delle chat telefoniche intercettate dagli inquirenti sugli apparecchi blackberry. I tredici fermati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Pasquale Di Iacovo, Fabio Salcina, Antonio Sanvito e Giorgia Greco. Il Gip si è riservato di pronunciarsi sulla convalida del fermo disposto dalla Procura distrettuale antimafia, ossia del provvedimento che in sostanza consiste nella privazione della libertà personale allorquando dalle indagini risultano indizi di colpevolezza ed altresì appare ipotizzabile il pericolo di fuga in attesa della celebrazione e definizione del processo.
Giacinto De Pasquale