“Conosco una città/ che ogni giorno s’empie di sole/ e tutto è rapito in quel momento./ Me ne sono andato una sera…” Sono versi coi quali Ungaretti rievoca la sua terra lontana e ne canta suggestione e malinconia. C’è l’amore dell’appartenenza e il dolore del distacco. Conosco anche io un paese, che ogni giorno si riempie di sole.
Ci vivo quasi da sempre e da esso non mi sono allontanato, quantunque la sorte buona o quella cattiva abbia, talvolta, suggerito di farlo. Non mi sento per questo un eroe. Mi ritengo soltanto un fortunato, per aver saputo resistere a qualche pregevole profferta e a non pochi disinganni. Resterò ancora? Sì, resterò, perché tu, mio paese, “hai un sangue, un respiro./ Vivi su questa terra./ Ne conosci i sapori/ le stagioni, i risvegli (Pavese)”. Sì, resterò, pure tra i guasti e le magagne.