Il 27 febbraio è una data che non si può dimenticare, perché porta con sé un dolore che puntualmente si rinnova: la scomparsa di Marilena Amerise. Brillante ricercatrice di Corigliano Calabro, figlia di due stimati professionisti e persone dotate d’immensa d’umanità e sensibilità,
e madre – perché Marilena, a parere dello scrivente e di tant’altri, è stata anche una grande madre – di cultura, sapere, studio e conoscenza.
Indimenticabile Marilena. Attestati di stima e d’affetto, in un abbraccio senza luogo e senza tempo nei confronti del suo impegno e della sua memoria, si susseguono, adesso come allora, nella Corigliano che le ha dato i natali come sotto il cielo di Roma, laddove ha lasciato questa terra per raggiungere le celesti altitudini.
In ricordo di Marilena Amerise, pertanto, avrà luogo il prossimo sabato 24 febbraio, presso il Monastero di Sant’Agostino, nell’area urbana di Rossano, una pregevole iniziativa culturale. Si tratta di un convegno sul tema “Il Giardino tra sacro e profano, nelle letterature e nelle arti”, organizzato dall’Associazione Marilena Amerise, dal Comune di Corigliano Rossano e dall’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, e che vedrà la partecipazione, come relatori, di eminenti personalità del mondo accademico.
Nata nella nostra Diocesi, ma chiamata da Dio ad offrire la sua opera di esperta e studiosa alla Chiesa universale, da molti anni Marilena era impegnata al servizio del Pontificio Consiglio per la Cultura, nel quale lavorava e per conto del quale aveva assunto il coordinamento dell’importante Progetto Stoq per il dialogo tra scienza e teologia.
Marilena è contemplata nell’elenco dei Dotti dell’Enciclopedia Costantiniana della Treccani. Solo questo dato, unitamente alla vasta bibliografia che ci ha lasciato e alle diffuse testimonianze, è il sintomo della sua eredità umana, morale e culturale.
FABIO PISTOIA