Disagi, disservizi, carenze di personale medico e paramedico, attrezzature obsolete o mai entrate in funzione, mega-ospedali da decenni attesi, emigrazione sanitaria, interminabili liste d’attesa… Sono questi e tanti altri i problemi che affliggono, da anni e con triste intensità, i cittadini-utenti calabresi.
Eppure, si registrano anche pagine di buona sanità, pagine alle quali occorre prestare ascolto e dar voce, perché d’esempio per tutti e sinonimo dell’altra faccia della medaglia. Buona sanità che porta lustro a tale settore, a dir poco di fondamentale importanza perché strettamente connesso alla tutela della salute e della stessa vita dei cittadini.
È quanto accaduto nelle ultime ore presso l’Ospedale “Guido Compagna” di Corigliano, dove “angeli” in camice bianco hanno letteralmente tratto in salvo un bambino di soli 10 mesi, nato cardiopatico e con un quadro clinico assai complesso. La testimonianza giunge al cronista direttamente dal papà del piccolo, che si dice a dir poco soddisfatto di quanto accaduto. Una famiglia, residente nell’area urbana di Corigliano, legittimamente felice ed emozionata per la lieta conclusione della vicenda. Ma andiamo ai fatti.
Era domenica scorsa, 5 novembre, allorquando il bambino ha accusato una forte crisi respiratoria. Tempestivi, all’arrivo del piccolo con i suoi genitori, sono stati i soccorsi dei medici cubani da poco in servizio presso il nosocomio ausonico, nonché del pediatra di turno, dell’anestesista e degli infermieri. Una volta constatata la gravità della situazione, i sanitari hanno subito disposto il trasferimento con l’elisoccorso presso l’Ospedale di Cosenza. Tuttavia, le raffiche di vento e le perturbazioni in atto hanno impedito al mezzo di giungere da Cirò Marina a Corigliano. Anche in questo caso, massima è stata la celerità e l’efficacia dell’equipe sanitaria. Un’autoambulanza, giunta in brevissimo tempo da Castrovillari, ha consentito al piccolo di giungere a destinazione in quel di Cosenza, dove attualmente si trova ricoverato. Le sue condizioni, per fortuna, sono buone. Il bambino è sano e salvo, grazie all’ottimo lavoro di squadra.
Una storia di buona sanità che potrebbe e dovrebbe essere ordinaria, ma assurge a straordinarietà dopo tanti colpevoli ritardi e nefasti accadimenti verificatisi negli anni.
“Il mio bambino – dichiara il raggiante papà – è rinato il 5 novembre. Posso dire di essere un cittadino soddisfatto. Ho riscontrato tanta umanità e professionalità, accoglienza e innovazione. Spero che si continui su questo percorso intrapreso per rimettere in piedi la nostra sanità pubblica”.
FABIO PISTOIA