Dopo non poche privazioni e umiliazioni, ingenerose critiche e sprezzanti giudizi, quasi sempre dettati dall’invidia, il tempo – come sempre accade – è giudice implacabile e figlio della verità.
L’assunto vale anche per Rino Gattuso, campione del mondo nativo di Corigliano Calabro, il quale, oggi alla guida del Valencia, sta registrando negli ultimi giorni una serie di lusinghieri riconoscimenti per il suo temperamento, le sue capacità, il suo innato talento.
Il riconoscimento è ormai unanime e perfino extraterritoriale. “Gattuso es mucho más que el entrenador” titola Las Provincias, lo storico quotidiano regionale, e quel “molto più di un allenatore” si traduce con la naturale capacità di Rino di essere leader, fino a identificarsi con la squadra e con la società stessa. “El Valencia es el equipo más joven de las grandes ligas europeas” rileva il Mundo Deportivo, per definizione il quotidiano sportivo di Barcellona. E la statistica sulla squadra più giovane d’Europa, con la sua età media di 24 anni, è un implicito complimento a chi sta pilotando il rinnovamento. “Gattuso, más allá de las collejas” è la sintesi di Marca, l’omologo madrileno del Mundo Deportivo, e l’essere l’italiano Rino “molto più delle collejas”, le famose pacche sulla collottola che rifila ai suoi giocatori, è il riconoscimento di un valore tecnico e umano che supera le facili etichette.
Il bel gioco, il coraggio, la volontà di credere e osare: il riscatto di Rino Gattuso, orgoglio cittadino, è dunque servito.
FABIO PISTOIA